Cure riabilitative a morti, altri quattro casi scoperti: lo scandolo si allarga

I controlli Asl Salerno continuano non solo nell’Agro nocerino e si prevedono ulteriori casi di persone curate ufficialmente dopo mesi che erano decedute

Un’anziana di Nocera deceduta a metà luglio anche se risultava amorevolmente curata a casa dai fisioterapisti di un centro di riabilitazione convenzionato fino a fine mese e per giunta sarebbe stata sottoposta ad un altro ciclo da agosto a novembre, fino oltre quattro mesi dopo il decesso.

Continuano ad emergere casi dei cosiddetti “morti riabilitati”, pazienti deceduti a favore dei quali l’Asl ha pagato le cure riabilitative che sarebbero state prestate da un centro di riabilitazione. Finora sono una quindicina quelli emersi nell’Agro nocerino, grazie ai controlli dell’Azienda sanitaria locale seguiti alle comunicazioni tra l’Asl e Corte dei Conti.

Il primo caso eclatante scoperto è stato quello del paziente defunto che firmava le presenze dopo che era morto da mesi, (un vero miracolo), poi sono emersi perfino quelli che erano ricoverati in due ospedali dell’Asl ma il centro di riabilitazione fatturava all’Azienda sanitaria locale, che ha pagato, le cure riabilitative domiciliari.

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Sul banco degli imputati c’è il “File H”, quello dove vengono inseriti i pagamenti da effettuare a favore dei centri convenzionati nel settore dei disabili e che consente di inserire spese pure per pazienti morti, senza dialogare con gli altri dati della Regione Campania sui decessi.

Siamo ancora ai controlli su migliaia e migliaia di pratiche da eseguirsi a mano su una mole enorme di fogli cartacei, come se si stesse ancora nell’epoca predigitale. Basterebbe far colloquiare le due banche dati per evitare abusi in tempo reale e che qualche fisioterapista o centro privato accreditato si produca in magie e resurrezioni.

Le attività di verifica continuano e sono circa mille le pratiche di riabilitazione per degenti a casa e quelli ricoverati nelle Rsa passate sotto la lente dei controlli. Una verifica puntuale di tutte le posizioni di utenti della provincia di Salerno, negli ultimi 10 anni, attività che coinvolge tutti i distretti sanitari, seguita direttamente dalla direzione strategica dell’Asl Salerno che poi dovrà riferire alla procura presso la Corte dei Conti, mentre sono state già attivate le ispezioni interne del Noc, il Nucleo operativo di controllo dell’Asl, e quelle della procura della repubblica di Nocera Inferiore, attraverso la guardia di finanza.

L’ISPEZIONE
Due settimane fa, il Noc ha eseguito un’ispezione al centro di riabilitazione dove sono emersi i 14 casi e i risultati saranno consegnati al direttore generale dell’Asl, Gennaro Sosto. Sono attesi nelle prossime settimane i risultati di importanti verifiche presso altri centri di riabilitazione ed in corso pure il necessario approfondimento sulle Rsa che potrebbero riservare molte delle sorprese, fatturando attraverso il sistema “File H”, che si è visto essere permeabile alle “distrazioni” o alle furbizie.

Nei giorni scorsi, stranamente sono apparse lamentele sui tempi di accesso e le relative verifiche per le prestazioni dei disabili: in questo momento, è evidente che anche l’azione di controllo è fondamentale. La Regione, tra le tante spese nel mondo sanitario, bene farebbe ad attrezzarsi con un sistema informatico tale da evitare la possibilità anche remota di illegittimi pagamenti: eppure basterebbe così poco per far colloquiare tra loro le banche dati già in possesso della Regione.

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