Centenario del Parco della Rimembranza, per ricordare i caduti Sangiorgesi

Mercoledì 3 maggio alle ore 10.30, con una solenne cerimonia, saranno ricordati i cento anni dell’istituzione del Parco della Rimembranza per ricordare i Caduti Sangiorgesi della Prima Guerra Mondiale, voluta un secolo fa per ricordare ai posteri e alle generazioni future il sacrificio dei giovani di Castel San Giorgio che si immolarono per la loro Patria

«In collaborazione con l’Associazione Nazionale Carabinieri, il circolo anziani Senior Club, l’associazione “Raccontando Lanzara”, le scuole del territorio e con il contributo della Banda Musicale Città di Castel San Giorgio – ha dichiarato la sindaca Paola Lanzara -, abbiamo voluto organizzare una manifestazione che ricordasse un pezzo di storia che ci appartiene, che fa parte del patrimonio umano della nostra comunità e che vogliamo celebrare con affetto e con orgoglio, ricordando il sacrificio dei Caduti Sangiorgesi della Grande guerra, uno dei conflitti più sanguinosi della storia umana, che costò all’Italia oltre 1 milione e mezzo di vite.

locandina-centenario-parco-della-rimembranza-RTAlive-castel-san-giorgioIl 3 maggio del 1923 fu inaugurato a Lanzara il Parco della Rimembranza, nell’occasione furono messi a dimora 23 piante di Leccio, simboleggiando ognuna un caduto in guerra. All’evento parteciparono 200 soldati al comando del maggiore Piccoli, preceduti dalla Fanfara, da corporazioni fasciste, società operaie, scuole, uno stuolo di cittadini, i familiari dei caduti e le autorità locali.

Il 3 maggio 2003, in occasione dell’80° anniversario, l’associazione “Amici di Villa Calvanese” depositò nel parco un cippo con i nomi dei Caduti scolpiti nella pietra a vincere l’oblio. Abbiamo provveduto a restaurare quel cippo e mercoledì 3 maggio, in occasione del Centenario, lo scopriremo e ne leggeremo nuovamente i nomi, incisi ad imperitura memoria.

Castel San Giorgio non dimentica, la memoria è patrimonio prezioso, a tutti noi il compito di custodirla e tramandarla, affinché possa continuare a vivere ed a parlare alle future generazioni».

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