Le dure parole del procuratore Centore sugli scontri tra tifosi della Paganese e della Casertana. La ricostruzione del Gip della guerriglia del 22 gennaio scorso. L’intervento del parlamentare Francesco Emilio Borrelli
L’assalto di decine di tifosi della Paganese al pullman dei supporter Casertana e la risposta di questi ultimi, la sassaiola a via Sorvello, trasformarono alcune strade di Pagani e Sant’Egidio del Monte Albino in un terreno di battaglia. Per gli incidenti di domenica 22 gennaio sono 24 i tifosi arrestati, 19 della Paganese e 5 della Casertana, 15 solo nell’ultima operazione di venerdì scorso. Come i primi nove sono andati ai domiciliari 13 sostenitori azzurrostellati e due dei Falchetti.
LE ORE PRECEDENTI LA GUERRIGLIA
Il 21 gennaio era stato diffuso, incredibilmente, da alcuni siti di informazione del Casertano l’itinerario che avrebbero dovuto seguire i tifosi di Terra di Lavoro per raggiungere lo stadio “Marcello Torre” di Pagani, uno dei due soli possibili. Il giorno dopo, su quella strada i carabinieri notarono che era presidiato da molti supporter di Pagani pronti ad assaltare il convoglio casertano.
Fu cambiato all’ultimo momento il percorso e i pullman degli ospiti, arrivarono dalla zona opposta. Avuta notizia, probabilmente dalle staffette all’uscita Angri Sud, dell’arrivo del convoglio Casertano, una settantina di tifosi corse verso la rotatoria tra Pagani via San Domenico e via via Sorvello a Pagani e via Foscolo a Sant’Egidio del Monte Albino, allontanandosi dallo stadio.
L’ASSALTO AL PULLMAN CASERTANO
L’incontro tra la settantina di tifosi locali e quelli ospiti fu cercato, anche se non tutti parteciperanno agli scontri. Fu assaltato il pullman casertano con mazze, cinghie e lanci di fumogeni: uno di questi incendiò il bus e le fiamme danneggiarono il fabbricato all’incrocio, lato Sant’Egidio. Se i supporter della Paganese sono gli unici responsabili dell’assedio dei pullman casertano, i tifosi ospiti, appena sottrattisi all’agguato dei Paganesi, si riorganizzarono per dare battaglia con pari violenza.
I 15 ARRESTATI
Venerdì mattina la seconda tranche di arresti e tra i reati contestati c’è anche la devastazione, oltre che la rissa ed altri.
Luca Bergamo sarebbe stato al centro di un gruppo di facinorosi: armato di spranga avrebbe incitato all’assedio del pullman degli ospiti.
Attilio Campitiello avrebbe lanciato un fumogeno contro il bus dei Casertani.
Carmine Cavallaro avrebbe colpito con una cinta il bus e avrebbe incitato e fomentato gli scontri.
Salvatore Clemente Paolillo avrebbe incitato gli altri ad assediare il pullman partecipando attivamente agli scontri.
Frangiosè Piccolo avrebbe incitato gli altri all’assalto del pullman, partecipando moralmente agli scontri.
Gennaro Russo sarebbe stato ripreso mentre assaltava i bus casertano, colpendone ripetutamente il parabrezza. Rosario Russo avrebbe partecipato all’assalto al pullman con i supporter ospiti, brandendo una cintura ed incitando agli scontri.
Sabino Russo armato di asta avrebbe citato all’assalto del pullman dei tifosi ospiti partecipando attivamente alle condotte delittuose.
Francesco Veneziano avrebbe lanciato il fumogeno che provocò l’incendio del pullman dei Casertani.
Per il Gip, Bergamo e Sabino Russo armati di spranghe le avrebbero utilizzato per l’assalto agli ospiti.
Mentre allo stesso scopo Cavallaro e Rosario Russo utilizzavano una cintura.
Veneziano e Campitiello avrebbero lanciato dei fumogeni contro i Casertani.
Per il Giudice delle indagini preliminari, Piccolo, Clemente Paolillo e Gennaro Russo avrebbero partecipato moralmente alle azioni materiali degli altri, pur se non sono stati ripresi dalle telecamere. Agli scontri presero parte anche i supporter casertani e tra questi Ciro Gargiulo avrebbe lanciato oggetti e cassonetti contro gli azzurrostellati e Gerardo Balzo avrebbe affrontato i tifosi paganesi brandendo una cintura e partecipando moralmente alle azioni materiali degli altri, pur se non è stato ripreso dalle telecamere.
LA SASSAIOLA
Subito dopo gli scontri alla rotatoria tra Pagani e Sant’Egidio del Monte Albino, i Casertani scortati dalle forze dell’ordine arrivarono a piedi in via Sorvello, dove si scatenò una violenta sassaiola. Secondo i residenti gli ultras Casertani avevano invaso il cortile di un condominio dove furono danneggiate alcune auto parcheggiate; secondo gli ospiti un furgone bianco aveva tentato di investirli.
Gli arrestati Giovanni, Gaetano e Vincenzo Sessa avrebbero lanciato sassi e bottiglie contro la tifoseria avversaria.
Carmine Trapani sarebbe stato notato lanciare oggetti contro i Casertani alla rotatoria e poi allontanarsi verso via Sorvello.
Alla sassaiola parteciparono attivamente numerosi supporter di Terra di Lavoro. La prossima settimana, con gli interrogatori di garanzia, potranno emergere le dichiarazioni degli arrestati.
LA DIFESA
Molti avvocati contesteranno probabilmente riconoscimenti dei loro assistiti e il loro ruolo, specie quelli indagati di concorso morale nelle violenze e non materiale e per i quali non ci sarebbe prova neanche di partecipazione agli scontri.
LA REAZIONE
Purtroppo, su questa vicenda continua il silenzio di molte istituzioni. Il parlamentare Francesco Emilio Borrelli di Alleanza Sinistra-Verdi ha dichiarato: «Adesso ci aspettiamo anche che siano pagati i danni alle due famiglie che subirono gravi danni alle abitazioni e al negozio i cui locali furono bruciati a causa della guerriglia urbana. Al di là delle condanne penali per i delinquenti serve un indennizzo per chi ha subito danni».