E c’è chi pensa a segnalare ulteriori casi. C’è anche chi deve ringraziare la riforma Cartabia se si è potuto candidare
La prefettura termina i suoi lavori di controllo sui requisiti dei candidati al consiglio comunale di Scafati: due sono incandidabili e un terzo non avrebbe consegnato la documentazione necessaria per candidarsi. Visto che i controlli della prefettura riguardano solo alcuni aspetti, ci sarebbe chi a Scafati starebbe pensando di segnalare altre possibili cause di incompatibilità.
PERCHÉ SONO INCANDIDABILI
L’incandidabilità per gli aspiranti consiglieri comunali è sancita con una legge, la famosa “Severino” del 2012 che prevede lo stop alla candidatura per chi ha riportato una condanna definitiva per associazioni per delinquere di stampo mafioso, per il delitto di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e anche per il reato semplice di produzione o traffico di droghe o per la fabbricazione, l’importazione, l’esportazione, la vendita di queste nel casa si sia ricevuta una condanna superiore a un anno di reclusione.
Stessa incandidabilità per un condannato per il porto e la detenzione di armi, munizioni o materie esplodenti, o per il delitto di favoreggiamento personale o reale commesso in relazione ad uno di questi reati. Uguale previsione per coloro che hanno riportato condanne definitive di peculato, malversazione o indebita percezione di erogazioni pubbliche, concussione, corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio, istigazione alla corruzione, abuso d’ufficio, rivelazioni di segreti d’ufficio, interruzione di pubblico servizio, traffico di influenze illecite, e per chi è stato condannato con pena della reclusione complessivamente superiore a sei mesi per abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione o a un pubblico servizio.
Ed ancora per chi è stato considerato colpevole con sentenza divenuta irrevocabile con una pena non inferiore a due anni di reclusione per delitto non colposo e per chi è oggetto di un provvedimento definitivo di prevenzione. L’eventuale elezione o nomina di coloro che si trovano in questi casi è nulla.
CHI È STATO SALVATO E GRAZIE A COSA
Con la riforma Cartabia nel 2022, è stato modificato il comma 1-bis dell’art. 445 c.p.p. (Effetti dell’applicazione della pena su richiesta) prevedendo che: «se non sono applicate pene accessorie, non producono effetti le diposizioni di leggi, diverse da quelle penali, che equiparano la sentenza prevista dall’art. 444, comma 2, alla sentenza di condanna», tra le quali dunque anche la “Severino”.
In pratica chi ha patteggiato la pena ma non ha avuto una condanna anche a una pena accessoria può candidarsi e si applica già dalla prossime elezioni amministrative. Chissà quanti altri delle centinaia di candidati avrebbero passato indenne questa scure se non fosse stata abolita.