Rispetto di tutti, paura di nessuno. Il diktat dell’allenatore granata Sousa

Immensa Salernitana, il tifo è l’uomo in più

Solo fortuna? Se ci soffermassimo ai dati statistici del match tra Salernitana ed Inter si potrebbe dire che la dea bendata abbia aiutato i Granata ad uscire indenni dall’Arechi. Ma la fortuna non cade dal cielo, non arriva per caso a chi resta inerme e rassegnato al proprio destino. La fortuna aiuta gli audaci, assiste chi ci prova con tutto se stesso fino alla fine ed è proprio questo che è accaduto venerdì scorso allo stadio Arechi.

Il tecnico granata Sousa ha schierato inizialmente Bronn in luogo dell’infortunato Mazzocchi con il compito di arginare la catena di destra neroazzurra e di sgroppare sulla fascia di competenza, ma si è rivelata una scelta sbagliata. Lo stesso Bronn dopo pochi minuti si è dimenticato di Gosens che con una buona coordinazione batte l’incolpevole Ochoa.

Dopo soli sei minuti. l’Inter era in vantaggio, ma la Salernitana non accusa il colpo più di tanto, anzi. Ha cercato di condurre la gara in maniera attenta e ordinata concedendo ovviamente qualcosa ad un avversario di caratura superiore. Un super Ochoa, però, ha respinto al mittente le offensive neroazzurre sfoderando una prestazione che stonava letteralmente con la sua carta d’identità: sembrava un ragazzino pieno di grinta, agilità e fiducia che solo un veterano può avere.

La tranquillità che questo grande acquisto regala alla retroguardia granata permette all’intera squadra di preoccuparsi meno e pensare alle contromisure. Il secondo tempo è stato di tutt’altra fattura. La Salernitana è stata diversa, ci ha creduto maggiormente e ha attaccato questa volta sotto la Curva Sud diventando di fatto in 12 contro 11.

Sousa non si è lasciato intimorire e ha inserito Dia prima e sul finale anche Botheim finendo la partita con tre attaccanti più un trequartista. A pochi minuti dalla fine ci ha pensato Candreva.
L’esterno, il fantasista, l’attaccante granata o qualsivoglia ruolo si voglia assegnare a questo immenso giocatore capace di ricoprire tutti i ruoli con sagacia tattica e intelligenza unica, ha disegnato un cross purtroppo sbagliato ma che ha scavalca il portiere dell’Inter Onana ed è 1 a 1.

L’Arechi ora è stata una bolgia, l’Inter non ci stava e ha attaccata a testa bassa e per poco non ha capitolato quando Dia, lanciato in contropiede, ha sbagliato un facile appoggio che avrebbe messo tre compagni da soli davanti a Onana. Ma è stata comunque una vittoria questo pareggio. Vittoria del gruppo, vittoria del pubblico e soprattutto vittoria dell’allenatore granata Sousa che non ha paura di nessuno e per sua stessa ammissione ha provato a vincerla fino alla fine. La salvezza ormai è vicina e si spera arrivi presto per poter programmare il futuro in anticipo.

I tifosi non vedono l’ora di confrontarsi con la prossima stagione, consapevoli che la società insieme a questo allenatore gettino le basi per qualcosa di grande, qualcosa che finalmente con gli uomini giusti al posto giusto può magicamente avverarsi anche con una provinciale che ormai di provinciale ha solo l’estensione geografica ma di fatto si prepara a diventare una realtà stabile in Serie A.
Fabio Falcone

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