Intanto spostata Napoli-Salernitana al giorno dopo, “Ora posticipare Salernitana-Fiorentina”
Le necessità di ordine pubblico e di gestire l’eventuale giornata nella quale la squadra partenopea celebrerà la matematica vittoria della scudetto hanno imposto lo spostamento di Napoli Salernitana da sabato 29 aprile al giorno successivo. Ora si chiede che venga spostata la gara Salernitana-Fiorentina già programmata per mercoledì 3 maggio al giorno successivo giovedì, 4 maggio.
Se le ragioni di ordine pubblico, sottolinea il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, sono importanti lo sono altrettanto i diritti “della formazione granata che, allo stato dei fatti, si troverà a dover affrontare la delicata partita contro la Fiorentina avendo un giorno in meno di riposo a disposizione.
Chiediamo alle autorità competenti, alla Lega di Serie A ed ai titolari dei diritti televisivi di posticipare, come peraltro è stato già fatto per il match Udinese-Napoli, anche il match Salernitana-Fiorentina per consentire alla formazione granata di poter giocare con il giusto riposo un incontro importantissimo per il raggiungimento del traguardo salvezza”.
LA LETTERA DI UN UN TIFOSO SULL’ASSURDO CLIMA AVVELENATO TRA LE TIFOSERIE
Sono ormai settimane che sui social e non solo ci sono video e scritti avvelenati tra la tifoserie del Napoli e quelle di squadre di altre province, in particolare della Salernitana sui festeggiamenti dello scudetto partenopeo.
Un tifoso ha scritto una lettera ad RTAlive: «Il calcio è malato fino al midollo. Giochi di potere e montagne di soldi viziano uno sport ormai ridotto a brandelli. Le uniche vittime di questa guerra di potere sono i tifosi. Il senso di appartenenza deve giustamente esserci, difendere e osannare i propri colori fa parte del gioco ma non deve trasformarsi in un altra guerra in cui le uniche vittime restano ancora solo tifosi.
Il Sistema intero ignora le rivalità, non le tutela e si nasconde dietro leggi stupide e inutili ad arginare i facinorosi. Qualsiasi decisione è presa solo ed esclusivamente per favorire le TV o il sistema calcio in generale ma mai i tifosi stessi. In questo clima surreale l’unica cosa che resta da fare è unirsi contro il male comune. Basta divisioni tra nord e sud e soprattutto tra compaesani e conterranei.
Il nemico è altrove e bisogna combatterlo. Invece di organizzare guerriglie urbane o scontri di vario genere, i tifosi dovrebbero stringersi per formare movimenti a larga scala volti a cercare di cambiare quanto di sporco c’è nel calcio e proteggere lo sport che amano.
La maturità si raggiunge durante il percorso di vita e non è mai troppo tardi per fermarsi a ragionare. Napoli è una grande città, una magnifica realtà di livello mondiale che ha permesso al sud intero di farsi conoscere nel mondo. Salerno è la sorella più piccola, bellissima e potenzialmente devastante in un prossimo futuro. Insieme si potrebbe lanciare un segnale inequivocabile al mondo intero.
Non lasciamoci dividere in casa nostra, siamo figli della stessa passione e vogliamo difenderla da chi la inficia, non da noi stessi. Il calcio è sport, il calcio è vita, il calcio è nostro: giù le mani da questo sport!».
Fabio Falcone