L’intervento dopo la scoperta di pazienti sotto riabilitazione ma che in realtà erano morti da mesi
Vuole vederci chiaro la Corte dei Conti su tutti questi morti che, per mano di quattro terapisti di un centro di riabilitazione dell’Agro nocerino risultavano vivi sulla carta e sottoposti alla riabilitazione per mesi dopo il loro decesso. Assieme all’Asl Salerno saranno controllati gli ultimi 10 anni di prestazioni riabilitative domiciliari in provincia di Salerno. A questi controlli si aggiungono anche quelle alle Rsa.
L’Asl ha predisposto un sistema informatico per rilevare tutti i casi di eventuali pazienti deceduti, ma sottoposti comunque a cure riabilitative e socio sanitarie, regolarmente pagate. Un danno notevole alle casse dell’erario (2.500 euro per 13 prestazioni ogni mese) e per gli altri utenti che attendo le cure riabilitative.
Il sistema finora adottato dalla Regione Campania sarebbe stato facilmente raggirato e chi voleva farsi pagare le cure a pazienti che in realtà erano morti da mesi riusciva a farlo senza molti problemi. Al momento sono emersi nove casi di persone defunte, alle quali sarebbero state praticate cure riabilitative anche per tre-quattro mesi dopo la morte.
Ad accorgersi dei raggiro un’ispezione della stessa Asl Salerno che ha denunciato tutto alla procura di Nocera Inferiore. Per l’Azienda sanitaria si profila un super lavoro di controllo di 2.700 pratiche, tanto sono gli utenti che annualmente ricevono queste cure riabilitative domiciliari, e lo dovranno fare per 10 anni oltre ad estendere le verifiche a tutte le Rsa della provincia di Salerno. Il problema è ora quello di sapere chi ha permesso e chi ha beneficiato dei magheggi.