Caso Marzia Capezzuti, tutti i particolari e i nomi dell’inchiesta

I carabinieri hanno eseguito tre ordinanze cautelari emesse dal Gip di Salerno per il tribunale dei minorenni e da quello per i maggiorenni. La confessione di uno degli indagati in una telefonata. La ricostruzione della procura delle torture, del movente dell’assassinio e delle sparizioni del denaro della vittima

La donna dai grandi occhi blu trasferitasi per amore a Pontecagnano sarebbe stata uccisa ed ora sono indagati i familiari del suo compagno. Questa mattina, a Pontecagnano, i carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Salerno hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico della 47enne Barbara Vacchiano, il marito Damiano Noschese e il loro figlio quindicenne (all’epoca dei fatti aveva 14 anni, già a Nisida per un’altra vicenda giudiziaria). I tre sono accusati di omicidio e maltrattamento di Marzia Capezzuti, la 29enne milanese scomparsa il 7 marzo dello scorso anno dall’abitazione di Pontecagnano dove si ea trasferita per seguire il suo amore.

In totale nell’inchiesta sono indagati Damiano Noschese, Mariabarbara Vacchiano, Vitro Noscehese (figlio maggiorenne della coppia), il loro figlio quindicenne e una coppia di amici dei coniugi genitori arrestati. Marzia era venuta da Milano seguendo il suo amore Alessandro, deceduto poi a Scampia, era rimasta ad abitare con Barbara Vacchiano a Pontecagnano, sorella del suo fidanzato. La 29enne aveva una sua pensione che, anche dopo il sette marzo data della sua scomparsa, ignoti avevano continuato ad intascare.

Nei mesi scorsi erano stati eseguiti dei test sui resti trovati ad ottobre scorso in un casolare nei pressi di Pontecagnano, esattamente in via degli Ulivi, a Santa Tecla di Montecorvino Pugliano) per stabilire se siano dalla 29enne scomparsa. Secondo gli inquirenti della procura di Salerno, capeggiati dal procuratore capo Giuseppe Borrelli, la 29enne sarebbe stata uccisa, poi il suo cadavere occultato. Il caso, grazie all’ottimo lavoro di Chi L’ha Visto, è assurto ad evidenza nazionale, ricostruendo per il grande pubblico i contorni di una vicenda che ha ancora molti lati oscuri.

Nella foto di copertina Marcia Capezzuti, pochi anni fa e come si sarebbe ridotta negli ultimi mesi di vita.

IL COMUNICATO DELLE DUE PROCURE
I Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando Provinciale di Salerno hanno dato esecuzione, questa mattina, ad una ordinanza applicativa .della misura cautelare in carcere emessa dal &LP. del Tribunale Ordinario di Salerno nei confronti dei coniugi Damiano Noschese e Mariabarbara Vacchiano, nonché ad un’Ordinanza custodiale in IPM emessa dal Gip presso il Tribunale peri Minorenni nei confronti di uno dei figli minori della coppia, su. richiesta, rispettivamente, della Procura della Repubblica presso il Tribunale e della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Salerno.

I giudici emittenti hanno entrambi ritenuto la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei tre indagati, quanto all’omicidio della giovane Marzia Capezzuti, di origini milanesi, soggetto fragile e vulnerabile in quanto affetta da disturbo della condotta in ritardo mentale di media gravità”. Per i soli indagati maggiorenni ii Gip presso il Tribunale di Salerno, ha ritenuto altresì sussistenti gravi indizi anche in ordine ai delitti di tortura, maltrattamenti, sequestro di persona, indebito utilizzo di carte di pagamento sempre in danno della Capezzuti cosi come contestato dalla accusa; nei confronti del minore, infatti, la richiesta cautelare, allo stato, riguarda la sola contestazione di omicidio ed occultamento di cadavere.

Vittima, con un passato complesso di istituzionalizzazione, dal 2017 circa, si era stabilita all’interno della piccola comunità di Pontecagnano Faiano ove aveva trovato ospitalità da parte del nucleo familiare Vacchiano/Noschese, in quanto legata da una relazione sentimentale con uno dei componenti della famiglia, presso la quale era rimasta anche dopo la morte prematura di questi. L’insorgenza dell’astio nei confronti della giovane, da parte del nucleo familiare Noschese — Vacchano si riconnetterebbe al decesso del fidanzato della Capezzuti, decesso del quale questa sarebbe stata ingiustamente incolpata, così come ricostruito nei citati provvedimenti dei Gip, sulla base di varie testimonianze raccolte, anche al di fuori del nucleo familiare, nel corso delle indagini preliminari svolte da questi Uffici.

I MALTRATTAMENTI, LE TORTURE, L’APPROPRIAZIONE DELLA PENSIONE DI INVALIDITÀ’ RACCONTATI DALLE PROCURE
Nelle dette ordinanze, si ipotizza che la giovane, divenuta un’ospite “indesiderata” sarebbe stata sottoposta a maltrattamenti e torture per mero intento e spirito punitivo, ma soprattutto che gli indagati, dopo aver progressivamente isolata la ragazza, si sarebbero impossessati della sua pensione d’invalidità INPS prelevandola mensilmente.

In entrambi i provvedimenti cautelari, infatti, sono stati valutati dai Gip le acquisizioni documentali e le dichiarazioni testimoniali dalle quali risulterebbe che il conto intestato alla Capezzuti sia stato aperto presso l’Ufficio postale di Pontecagnano nel settembre 2021 dai coniugi Vacchiano/Noschese che avrebbero attimo ogni mese, fino al giugno 2022, dai fondi della Capezzuti prelevando, immediatamente dopo l’accredito, la pensione in due distinte tra altri: Inoltre, grazie alla capillare attività investigativa svolti dai CC Salerno, venivano effettuati servizi di osservazione e pedinamento nonché veniva disposto l’inserimento di un deti sul sistema di videosorveglianza installato presso il solito ATM ove venivano eseguiti i prelievi.

Tali attività, riscontrate delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, delle escussioni di persone inserite nel nucleo familiare Vacchiano-Noschese, consentivano di accertare, a livello di gravità indiziaria, che sarebbero stati solo i due indagati maggiorenni arrestati ad effettuare i prelievi dal libretto di deposito al risparmio. Per raggiungere il loro scopo gli indagati avrebbero sempre più progressivamente isolato la Capezzuti anche dai suoi stessi familiari: alla data della scomparsa, infatti, i genitori della ragazza erano ignari della permanenza della stessa presso il nucleo familiare Noschese Vacchiano, essendo stato loro comunicato, nell’estate 2021, proprio dalla Vacchiano Mariabarbara, che Marzia si era allontanata da Pontecagnano insieme ad un fantomatico fidanzato.

GLI ULTIMI MOMENTI DI MARZIA SECONDO LE INDAGINI DELE DUE PROCURE
Gli ultimi momenti della vita di Marzia Capezzuti sono stati ricostruiti in entrambi i provvedimenti cautelati in base alla escussione di numerose persone prossime al nucleo familiare Vacchiano/Noschese, alcune anche presenti in casa al momento del suo verosimile allontanamento dalla stessa: secondo quanto ritenuto dai G.I.P., infatti, la Capezzuti sarebbe stata portata via proprio dai tre indagati dalla casa di residenza, in piena notte.

E proprio sulla base di elementi dichiarativi acquisiti nel corso delle investigazioni che si è proceduto al monitoraggio della zona di rinvenimento del cadavere della Capezzuti, rinvenimento avvenuto il 25 ottobre 2022, all’interno di un casolare abbandonato in Montecorvino Pugliano. Le analisi dattiloscopiche, ottenute comparando un frammento palmare repertato in data 25.10.2022 dalla Sezione investigazioni scientifiche dei carabinieri di Salerno, hanno permesso di formulare “un giudizio di identità tra il palmo presente sul file DSCO1D50 e il palmo della matto sinistra di Marzia Capezzuti. Dette conclusioni, secondo i provvedimenti cautelati, risulterebbero suffragate, altresì, da ulteriori accertamenti tecnici eseguiti su materiale biologico estrapolato da un dente rinvenuto sul pavimento in prossimità del cadavere.

Il quadro indiziario evidenziato nelle richieste di questi Uffici trova ulteriore conforto nella confessione extragiudiziale registrata in una videochiamata effettuata sul social network lnstagram tra il minore tratto in arresto e sua sorella Vacchiano Annamaria, durante la quale vi sarebbe stata una descrizione delle modalità dell’omicidio e del luogo in cui lo stesso sarebbe avvenuto.

loading ads