Sorrento – Paganese: il sindaco De Prisco denuncia,  protesta anche il club

Un dopo partita ricco di polemiche. Il sindaco di Pagani ha espresso forte disappunto per un post sui social, mentre la società azzurrostellata ha lamentato perplessità sull’organizzazione dell’incontro di calcio

La città di Pagani non ci sta ed ha alzato la voce su affermazioni che non ha condiviso. Una giornata ed un post-gara di forte disappunto. Il primo a difendere la città dell’Agro nocerino-sarnese, nonché la provincia di Salerno, il sindaco Raffaele Maria De Prisco. Dopo alcune ore anche la protesta del club azzurro-stellato riguardo alla organizzazione della gara. 

«Ho appena dato mandato all’avvocato Carlo De Martino – ha dichiarato il sindaco – di sporgere formale denuncia per diffamazione aggravata nei confronti dei due poliziotti del Commissariato di Sorrento che con un post pubblico hanno  diffamato i tifosi dell’intera provincia di Salerno, a cui nella partita di ieri (Sorrento Calcio – Paganese Calcio) era stata vietata la trasferta, “Ma vuoi vedere che forse senza i delinquenti anche lo stadio è bello?” la dichiarazione pubblicata su un profilo del social network Facebook da uno dei due.

Anche questa è una forma di violenza, la tanto acclarata violenza che qualcuno vorrebbe appiccicare addosso ingiustamente a tutta la categoria di tifosi, che segue con passione la propria squadra. Non permetterò a nessuno, di qualunque grado e ruolo, di diffamare la nostra Città in nessun modo. Sono sicuro che anche le forze dell’ordine non lo permetteranno».

E poi, il club azzurro-stellato. «La Paganese Calcio 1926 sente il dovere di far luce sulla pessima organizzazione per l’importante gara di ieri a Sorrento tra le prime due della classe in un campionato importante come quello della Serie D. Già in settimana è stata vietata la possibilità di assistere alla gara allo stadio a genitori, mogli e figli di calciatori, staff e dirigenti residenti nella provincia di Salerno. Motivazione che poco a che fare con la vendita dei biglietti alla tifoseria vietata dalla Prefettura nei giorni antecedenti. Addirittura al Presidente Trapani ed al Sindaco di Pagani, attraverso delle comunicazioni, la Società rossonera aveva fatto pervenire tale divieto motivando tutto ciò con una “colpa non propria ma delle forze dell’ordine“.

Dopo alcune telefonate pervenute al Presidente e alla segreteria del club azzurrostellato, sia da parte dei vertici rossoneri che dalle forze dell’ordine, tale divieto era stato “eliminato” con tanto di scuse da parte di tutti. Arrivati allo stadio, con i pass ufficiali della gara consegnati dal Sorrento, sia il Presidente che la dirigenza azzurrostellata sono stati costretti ad un vero e proprio tour dello stadio alla ricerca dei biglietti che invece non sono stati poi consegnati e per fortuna si è potuto assistere alla partita. Altro che festa dello sport come dichiarato dal Presidente della società sorrentina, disorganizzazione-organizzata da parte della società Sorrento e dalle forze dell’ordine preposte. Per ultimo (fortunatamente) la richiesta delle forze dell’ordine di lasciare lo stadio dopo le consuete docce da parte dei nostri calciatori, nel minore tempo possibile finanche entrare negli spogliatoi con modi e termini non consoni. Dell’accaduto nei minimi dettagli e di quanto scritto, sono stati avvisati i vertici dalla Lega Nazionale Dilettanti».

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