Continuano i controlli da parte degli uffici sanitari
Continua la saga dei pazienti riabilitati ma che in realtà erano morti. Altri cinque casi scoperti, altri due terapisti coinvolti, stesso centro di riabilitazione della provincia di Salerno. Continuano le verifiche da parte dell’ASl nel settore della riabilitazione domiciliare in tutto il Salernitano. Emersi due pazienti del Distretto sanitario Sarno-Pagani, uno di quelli di Mercato San Severino-Valle dell’Irno e due di quello di Nocera Inferiore purtroppo morti, ma ai quali aveva continuato a pagare le riabilitazione prestate da un centro attraverso suoi terapisti per mesi dopo il decesso.
I cinque casi si sommano agli altri quattro emersi da un primo controllo. L’Asl pagava 48,14 euro ogni ora di riabilitazione che finiva per togliere perfino spazio ad altri pazienti, arricchendo chi ha attestato di averli somministrate.
Una 80enne dell’Agro nocerino, ad esempio, morta a luglio del 2021 è risultata riabilitata fino a novembre di quell’anno. Un ultraottantenne della Valle dell’Irno morto ad aprile 2021, risultano prestazioni da maggio a luglio successivi. Un altro anziano dell’Agro nocerino, deceduto a inizio novembre 2021, risultata riabilitato con cure fino a febbraio 2022.
IL MIRACOLO
Prestazioni che costavano 2.500 euro per quattro mesi, sottratti ai pazienti che ne avevano bisogno e nessuno si accorgeva che o dovevano essere riabilitati pazienti nelle tombe o che c’era una truffa in atto. Ora ad indagare sarà la procura, dopo la denuncia dell’Asl Salerno. Alla fine, i funzionari dell’Azienda sanitaria potevano rivolgersi al vescovo competente per i miracoli o al procuratore che ha competenze per i reati, alla fine hanno scelto di andare in procura, forse perché non avevano competenze in diritto canonico. Meno male, però, che li hanno in diritto penale e hanno chiesto di fare luce sui fatti alla procura della repubblica.
Tra le due verifiche coinvolti quattro terapisti dello stesso centro di riabilitazione. Il direttore generale dell’Asl, Gennaro Sosto, è particolarmente motivato nel perseguire questi sprechi che comportano anche dei reati, non solo per dovere di ufficio, ma pure per recuperare soldi da destinare a chi realmente ha bisogno della riabilitazione.
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