La Salernitana si limita al compitino: si doveva fare di più!
Ultima chiamata per la Sampdoria che al Marassi ha affrontato una Salernitana in cerca di continuità. I Blucerchiati dovevamo vincere a tutti i costi, qualsiasi altro risultato significherebbe dire addio all’ultimo lumicino acceso per la speranza salvezza. La Salernitana dal canto suo gode di una classifica più tranquilla ma ha sole sette lunghezze dalla zona salvezza e chi la precede ha dimostrato di crederci e di essere ancora vivo.
I Granata potevano e dovevano fare loro l’intera posta in palio contro un avversario sicuramente volenteroso e generoso ma allo stesso tempo modesto. La partita ha avuto il sapore di una battaglia ad armi bianche: le due squadre si sono studiate ma sembravano avere l’una paura dell’altra. Molti falli e densità a centrocampo, ma pochi timidi tentativi di vincere il match da ambo le parti. Nel primo tempo leggermente più pericolosa la Salernitana che ha avuto soprattutto sui piedi di Candreva la palla del vantaggio, ma il portiere doriano Audero ha ipnotizzato il fantasista campano ed è stato nulla di fatto.
Nel secondo tempo il mister campano Sousa ha inserito forze fresche. Prima Mazzocchi e Maggiore e poco dopo Dia ma la musica non è cambiata: i calciatori subentrati provenivano da infortuni e da una lunga inattività e di conseguenza erano poco lucidi e a corto di fiato. La partita è finita sullo 0 a 0, per un pareggio che non serve a nessuna delle due compagini. La Sampdoria è ormai a un passo dalla Serie B anche se il suo allenatore Dejan Stankovic afferma di non voler mollare finché la matematica non condanni i suoi. La Salernitana mantiene invece solo invariato il distacco dalla terz’ultima.
L’allenatore granata Sousa rispolvera la stessa formazione che ha battuto il Monza 3 a 0 nell’ultima partita ma non riesce a bissare il risultato. La Sampdoria è ben poca cosa e tutto sommato questo pareggio ha un sapore agrodolce perché agli addetti ai lavori sembrano due punti persi anziché un punto guadagnato. La Salernitana doveva osare di più e chiudere quasi definitivamente il discorso salvezza.
Cosi non è stato, purtroppo, ma si è vista comunque una Salernitana compatta e attenta e a tratti anche propositiva, magari poco cinica e imprecisa sotto porta ma aveva al cospetto una squadra con il coltello alla gola che ha venduto cara la pelle. Ancora impossibile quindi decretare la definitiva consacrazione del neo allenatore granata Sousa se non nell’atteggiamento dei suoi ragazzi e nel coraggio di adottare un modulo speculativo pur giocando fuori casa.
La prossima dei Granata è in casa del Milan: al cospetto di una grande si vedrà quale sarà davvero lo spirito della Salernitana e chissà che non possa sorprendere i più scettici. La strada è ancora lunga ma alla portata, chi precede i Granata è ben poca cosa quindi la salvezza è ampiamente alla portata, un eventuale retrocessione sarebbe solo un Karakiri.
Fabio Falcone