Pandemia Covid nella Bergamasca, 20 indagati: tra questi Conte e Speranza

A tre anni di distanza dall’inizio della pandemia covid-19 nella bergamasca, chiusa l’inchiesta. L’avviso consegnato anche al governatore Lombardia Fontana e all’ex assessore Gallera

Sono una ventina gli indagati dell’inchiesta sul covid nella Bergamasca. Tra questi l’ex premier Giuseppe Conte, l’ex ministro della Salute Roberto Speranza, il governatore della Lombardia Fontana, l’ex assessore Gallera, il presidente dell’Istituto superiore di sanità Brusaferro ed il presidente del Consiglio superiore di sanità Locatelli.

Dopo tre anni dall’inizio della pandemia che ha determinato 6mila morti in più nella Bergamasca, rispetto alla media, sono partiti gli avvisi di conclusione delle indagini per 20 persone, responsabili a vari livelli della gestione pandemica: locale, regionale, nazionale. Gli accertamenti di cui si è avvalsa la giustizia sono quelli di una maxi consulenza del microbiologo Andrea Crisanti dell’Università di Padova ed oggi senatore del Partito democratico.

Nel mirino degli inquirenti e degli investigatori sono finiti non solo i morti nelle Rsa della Val Seriana e il caso dell’ospedale di Alzano chiuso e riaperto nel giro di poche ore, ma soprattutto la mancata istituzione di una zona rossa uguale a quella disposta nel Lodigiano e i mancati aggiornamenti del piano pandemico, fermo al 2006, e l’applicazione di quello esistente anche se datato che comunque, stando agli elementi raccolti, avrebbe potuto contenere la trasmissione del Covid.

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