Inchiesta sul clan Fezza De Vivo, in 26 a processo con il giudizio immediato

Una decina sono accusati di associazione per delinquere di stampo camorristico, gli altri di reati secondari

Clan Fezza De Vivo di Pagani, il 28 aprile inizia il processo davanti al tribunale di Nocera Inferiore. Disposto il giudizio immediato per 26 imputati, 18 dei quali di Pagani.

Davanti al tribunale compariranno: il 29enne Anthony Acquaviva, il 23enne Emanuele Amarante, il 30enne Giuseppe Attianese, il 47enne Rosario Capozzolo, il 29enne Aniello D’Auria, il 38enne Andrea De Vivo, il 44enne Giuseppe De Vivo e il 36enne omonimo Giuseppe De Vivo, il 36enne Francesco Fezza, il 35enne Carlo Fiore, il 44enne Antonio Fisichella, il 33enne Nicola Francese, il 32enne Salvatore Giglio, il 31enne Nicola Liguori, il 37enne Alfonso Manzella (noto cantante neo melodico, soprannominato “Zuccherino”), il 50enne Alfonso Marrazzo, il 44enne Vincenzo Villani e il 37enne Benito Russo, tutti di Pagani.

Con loro nel banco degli imputati anche il 45enne Brunone Tagliamonte di Sant’Egidio del Monte Albino, il 32enne Luciano Solferino Tiano di Nocera Inferiore, il 51enne Salvatore Casillo di San Marzano sul Sarno, e i residenti a Poggiomarino: Raffaele Carrillo di 40 anni, Rosario Giugliano di 62anni, il 52enne Gennaro Marra, il 66enne Francesco Sorrentino e il 49enne Giovanni Orefice.

Dell’associazione per delinquere di stampo camorristico devono rispondere solo i tre De Vivo, Fezza, Acquaviva, Giugliano, Marrazzo, Attianese Capozzolo, mentre in altri nove sono solo indagati, tra i quali il 33enne Daniele Confessore e il 45enne fratello Vincenzo, ancora latitanti dal due dicembre scorso.

Come capi della gang sono imputati Francesco Fezza ed Andrea De Vivo, della quale avrebbero fatto parte Daniele e Vincenzo Confessore come organizzatori, “Peppe ’o Russo” (Giuseppe De Vivo del ’79) anch’egli tra gli organizzatori, mentre partecipi sarebbero stati Giugliano, Marrazzo, Giuseppe De Vivo del ’87, ed altri.

Il clan non solo avrebbe controllato il mercato degli stupefacenti, ma avrebbe imposto estorsioni, infiltrandosi nel tessuto economico locale. Gli investigatori hanno svelato il “sistema”, ossia l’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti che vede quale promotori Andrea De Vivo, Francesco Fezza e i Confessore. I difensori degli imputati sono gli avvocato Giovanni Pentangelo, Luigi Calabrese, Vincenzo Calabrese, Teresa Sorrentino, Annalisa Califano, Giuseppe Della Monica, Tommaso Annunziata.
*Nella foto, la conferenza stampa del blitz del 2 dicembre corso.

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