Sul rinvio della discussione sulla viabilità, si spacca la minoranza consiliare a Nocera

Sul punto, la Lanzetta vota con la maggioranza in consiglio comunale. Posizione diverse anche tra i consiglieri di Governo

Il consiglio comunale di Nocera Inferiore ha discusso ieri dell’unico punto all’ordine del giorno, la richiesta sottoscritta dai nove consiglieri dell’opposizione per aprire un casello della A3 in località Beton Cave tra le due Nocera, ed uno a Pagani, per diminuire il traffico cittadino in particolare su via Atzori.

Una discussione andata avanti per tre ore e che alla fine ha visto la divisione della maggioranza, è sembrato più per una sorta di confusione, ma soprattutto della minoranza. Eppure la proposta della delibera era stata sottoscritta da tutti i nove consiglieri di opposizione. Il nodo su cui si è registrata la frattura è stato il rinvio della discussione al prossimo consiglio comunale. La maggioranza poteva chiudere la seduta in pochi minuti, come del resto si era avviato a fare il sindaco Paolo De Maio che con mestiere aveva detto non trattarsi di bocciatura della proposta della minoranza, ma bisognava seguire un determinato percorso istituzionale e di discussione.

Il secondo intervento del consigliere di maggioranza Alfonso Romano, invece, ha bocciato la proposta della minoranza non solo nel metodo seguito, ma anche nel merito. Facendo divampare le polemiche.

I consiglieri di minoranza Antonio Romano, Giuseppe Odoroso, Antonio Iannello, Pasquale D’Acunzi e Giovanni D’Alessandro hanno acconsentito a rinviare la discussione della loro proposta di delibera se, però, ci fosse un impegno politico ad approfondire l’argomento e ad approvare quella che in realtà era una mera delibera di indirizzo e non certo un impegno a bandire appalti o altro.

La Lanzetta, però, si è armata di regolamento comunale che non prevede rinvii condizionati di punti all’ordine del giorno. Alla restante parte dell’opposizione, l’accettazione della Lanzetta della posizione di rinvio palesata dalla maggioranza senza alcun impegno ad approvarla, è sembrata quasi una resa incondizionata e hanno insistito sulla richiesta di rassicurazione politica da parte del sindaco.

La Lanzetta ha ribadito la sua posizione soffermandosi sull’apertura del sindaco a discutere della proposta, ma soprattutto sull’impossibilità di affrontare un argomento così complesso in un consiglio comunale. A questo punto, alcuni consiglieri di opposizione si sono guardati stupiti, visto che la stessa Lanzetta aveva sottoscritto la proposta di delibera per la discussione in consiglio comunale ed ora aveva cambiato idea, seguendo la maggioranza.

Da qui la frattura netta all’interno dell’opposizione, con annunci di dissociazione netta nei confronti della stessa Lanzetta da parte del consigliere D’Alessandro. Alla fine la Lanzetta e la maggioranza hanno votato la stessa proposta, gli altri cinque consiglieri comunali di opposizione no. E la frittata è servita. Ma dietro il voto di ieri c’è una frattura più profonda?

I PUNTI SALIENTI DELLA ROTTURA
I DISTINGUO E I PROBABILI PUNTI DI INCONTRO
La maggioranza aveva mosso un appunto sul metodo scelto dai nove consiglieri per avere proposto una delibera che chiedeva i due nuovi caselli autostradali, mentre sarebbe stato meglio discutere del tema in una conferenza di capigruppo o in commissione per poi portarla in aula. La minoranza ha ribadito che per statuto poteva solo proporre delibere di consiglio comunale, ma non fissare riunioni delle commissioni consiliari (tutte presiedute da esponenti della maggioranza). Le posizioni di maggioranza e opposizione sembravano, però, poter giungere ad una sintesi, vista l’apertura del sindaco Paolo De Maio, che aveva parlato di concretezza, di interlocuzioni istituzionali e della progettazione generale e che non si trattava di una bocciatura di quanto proposto dalla minoranza.

LA PROPOSTA DI RINVIO DEL PUNTO ALL’ORDINE DEL GIORNO
La consigliera comunale di minoranza, Tonia Lanzetta, ha chiesto di rinviare al successivo consiglio comunale la discussione della proposta di delibera, vista anche l’apertura del sindaco a discutere dell’argomento in commissione o in conferenza dei capigruppo anche perché non risolvibile nelle due ore di consiglio comunale.

Antonio Romano si è detto pronto a un rinvio sempreché il sindaco e la maggioranza si dicessero disponibili a far discutere della proposta di delibera in commissione, visto che il consigliere comunale di maggioranza, Alfonso Romano, si era detto contrario nel merito. Antonio Iannello, consigliere di opposizione, si soffermato sulla richiesta di chiarimento su quale fosse la volontà della maggioranza, quella di apertura del sindaco o quella di bocciatura del suo consigliere Alfonso Romano.

L’intervento del consigliere comunale di maggioranza Alfonso Romano a nome anche del suo gruppo consiliare ha poi annunciato di essere contrario alla proposta di delibera e ha dato fuoco alle polveri.

LA ROTTURA DEL FRONTE DELL’OPPOSIZIONE
È intervenuto il consigliere D’Alessandro dicendo di dissociarsi dalla sua collega di minoranza, Tonia Lanzetta, chiarendo che da quel momento era palese che non ci fosse un’opposizione ma più opposizioni in consiglio comunale. Ha chiesto poi di votare la proposta di delibera presentata che alla fine era di mero indirizzo e non di realizzazione dell’opera.

Il consigliere comunale di minoranza Giuseppe Odoroso ha chiesto alla maggioranza di chiarire la sua posizione e di appoggiare quanto detto da Antonio Romano e D’Alessandro. Pasquale D’Acunzi, anch’egli consigliere di opposizione, ha appoggiato la richiesta di Antonio Romano.

Antonio Romano ha sottolineato come Alfonso Romano avesse sostenuto a nome del suo gruppo la contrarietà all’opera e quindi era necessario che la maggioranza chiarisse quale posizione avesse se quella del sindaco o del suo consigliere di maggioranza e ha ribadito che era a un rinvio per approfondimento, ma previo assenso all’opera.

Odoroso ha chiesto prima di tutto su quale fosse la posizione della maggioranza sulla delibera e poi su quale delle proposte (Romano o Lanzetta) si andasse a votare. A questo punto, il presidente del consiglio comunale, ha proposto alla consigliera comunale di rimodulare la sua proposta di rinvio.

La consigliera Lanzetta ha affermato che a norma di regolamento non era consentito il rinvio condizionato, cioè sottoporlo ad una qualsiasi condizione ed ha precisato che c’era un’apertura del sindaco e che era segno di maturità politica anche cambiare idea, finalizzata a trovare un’intesa.

LA POLEMICA
È intervenuto nuovamente il consigliere D’Alessandro che si è dissociato completamente dalla Lanzetta, affermando che quando il tecnicismo diventa esasperato si perde il senso della sostanza politica. «Se il sindaco in un contesto di lealtà istituzionale si impegna a far votare la maggioranza sulla nostra proposta alla luce dell’approfondimento allora ha senso (il rinvio) – ha detto D’Alessandro -. È questa è una questione politica non tecnica. Se invece è il gioco delle tre carte per cui si rinvia per poi vedere successivamente giacché almeno uno dei gruppi che sostiene il sindaco ha dichiarato due volte che tutto il gruppo è contrario».

Il sindaco è intervenuto dicendo: «Non è questo il modo di lavoro che ci contraddistingue. Noi non facciamo delibere tanto per dire che stiamo approfondendo un caso, noi approfondiamo i casi, impostiamo le questioni concrete, si va in consiglio. Alla luce di un atteggiamento di apertura da parte delle minoranze che hanno accolto la mia relazione nel dire che stiamo affrontando questi temi mi fa piacere che la maggioranza ha ritenuto di aprire una porta a dire quando affrontiamo i temi nel Pums, sulla rotatoria. Quando saremo pronti si condividerà tutto in conferenza di capogruppo e commissioni e andiamo in consiglio».

LA VOTAZIONE
Hanno votato a favore del rinvio proposto dalla consigliera Lanzetta tutti i consiglieri di maggioranza, la stessa Lanzetta e il componente del suo gruppo, Vincenzo Sellitto. Contrari gli altri cinque dell’opposizione.

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