La Juventus risorge dalle ceneri, Davide Nicola parla ancora di progressi
Chi si aspettava una Salernitana diversa e finalmente ritrovata dopo l’exploit di Lecce è rimasto deluso. Purtroppo all’Arechi è andato in scena lo stesso copione visto negli ultimi mesi: Granata poco propositivi e senza idee ed è stato 0 a 3 per la Juventus. Ad aprire le danze è Dusan Vlaovic che non segnava da tempo immemore, complice un errore in copertura del giovane Nicolussi Caviglia che ha causato il rigore dello 0 a 1.
Fino a quel momento la Salernitana stava tenendo bene il campo a sfavore di una Juve che era partita con il freno a mano tirato ma dopo il goal la truppa granata si è sfaldata e ha prestato il fianco all’avversario. Il raddoppio è nato da un altro errore, questa volta di Sambia. Il terzino della compagine campana ha coperto la visuale al proprio portiere Ochoa e Kostic è riuscito ad anticipare entrambi, mettendo in rete.
La Salernitana è stata inesistente. Una squadra prevedibile che ha tentato di giocare sulle fasce ma in modo impalpabile. Il bomber granata Dia troppo spesso chiamato a retrocedere sulla linea della propria difesa non è riuscito ad incidere, lasciando il collega di reparto Piatek troppo solo.
Il terzo goal è stato nuovamente il frutto di un errore del giovane Nicolussi Caviglia che ha perso palla a centrocampo sulla quale si è involato Vlaovic ed è 0 a 3. Prima prova opaca per il giovane scuola Juve che paga forse la voglia di dimostrare contro la società che ne detiene il cartellino.
La partita tutto sommato è finita qui. È stata la solita brutta Salernitana, capace di far risorgere calciatori sicuramente di tutto rispetto ma in naftalina da mesi. Il tecnico Davide Nicola ha cambiato quattro moduli nel corso della partita aggiungendo confusione ad una squadra già confusa e in involuzione perpetua. Richiamare il tecnico dopo l’esonero è stato un evidente errore di gestione. È evidente altresì che non è più in grado di trasmettere fiducia ad una squadra allo sbando. All’orizzonte c’è la delicata partita di Verona contro una diretta concorrente in netta ripresa.
Una partita che spaventa e non poco i supporters e di sicuro la proprietà stessa, in un clima ostile in cui la posta in palio varrà oro per entrambe le compagini. La squadra che uscirà sconfitta dalla contesa avrà un contraccolpo psicologico enorme e se dovesse essere la Salernitana in un momento così delicato, si troverebbe a sole quattro lunghezze dalla Serie B. Senza un vero leader in squadra e con un condottiero allo sbando, sarà davvero una nuova impresa salvarsi, forse più difficile per certi versi del miracolo verificatosi lo scorso anno.
Fabio Falcone