Architetto rocchese affronterà il 3 luglio prossimo
Aggressione all’avvocato Lambiase, a processo l’architetto Antonio Palumbo di Roccapiemonte. È stato rinviato a giudizio e dovrà comparire il prossimo 3 luglio dinanzi al Tribunale Penale di Nocera Inferiore, l’architetto Antonio Palumbo di Roccapiemonte per rispondere dei reati di lesione personale, con l’aggravante della premeditazione e reato di porto abusivo di strumento atto ad offendere.
Lo ha deciso il pubblico Ministero Gaetana Amoruso della Procura di Nocera Inferiore, disponendo la citazione diretta a giudizio del professionista e nel contempo, richiesto al Giudice per le Indagini preliminari l’archiviazione delle accuse del Palumbo nei confronti del noto legale rocchese, in quanto l’architetto aveva presentato a sua volta querela per il medesimo episodio presso i carabinieri di Cava dei Tirreni.
I FATTI
Lo scorso 23 novembre 2020, Antonio Palumbo, che fino a quel momento aveva intrattenuto sempre ottimi rapporti con il Lambiase, con la scusa di dover incontrare alcune persone interessate all’acquisto di un terreno, indusse il Lambiase a seguirlo in una strada collinare priva di illuminazione e all’improvviso, senza alcun apparente motivo, incominciò a colpirlo ripetutamente con una mazza causandogli lesioni personali. Il legale, soccorso da alcuni passanti, fu trasportato in ambulanza all’Ospedale Ruggi D’Aragona di Salerno, dove rimase in osservazione tutta la notte e dimesso il giorno successivo con prognosi di trenta giorni.
Secondo la Procura nocerina il movente dell’aggressione potrebbe ravvisarsi in pregresse incomprensioni tra il legale e l’architetto. Di diverso avviso è l’avvocato Lambiase il quale ritiene che dietro al Palumbo si celino altre persone che, approfittato di una possibile fragile personalità del soggetto in questione, lo avrebbero manipolato ed indotto a commettere l’insano gesto nei suoi confronti.
D’altronde il Palumbo già precedentemente si era reso protagonista di un episodio giudiziario molto particolare accusando l’ex poliziotto Giovanni Spinelli di aver incastrato e fatto arrestare il giudice Mario Pagano, sempre di Roccapiemonte, vicenda che vedeva coinvolto indirettamente anche lo stesso Lambiase. Le accuse del Palumbo furono ritenute dalla Procura di Nocera non credibili e l’indagine nei confronti di Spinelli furono immediatamente archiviate.
Una vicenda dai profili poco chiari e che di recente è stata oggetto di attenzione anche da parte della Procura di Napoli che nelle scorse settimane ha convocato e sentito l’avvocato Lambiase proprio in merito alla stessa vicenda che vede ora a giudizio il Palumbo Antonio.