“Sultanati, roccaforti e capibastone” nel mirino della nuova segretaria
Emblematico “No coomment” del presidente della giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, alla vittoria di Elly Schlein alla segreteria del Partito democratico nazionale. Il Governatore non ha detto nulla, non perché abbia appoggiato con forza e con tutti i suoi uomini (a presidiare i seggi) la candidatura di Stefano Bonaccini, ma per quello che potrebbero essere le conseguenze della prima donna alla guida del Pd.
Il De Luca e il “Deluchismo” potrebbero fare i conti con il cambiamento promosso (o promesso), già durante le primarie per il rinnovo della segreteria nazionale del Pd, dalla Schlein che sì è dichiarata più volte contraria al terzo mandato di Vincenzo De Luca a presidente della Regione Campania, che necessita di una riforma dello Statuto regionale prima di tutto che potrebbe aversi solo con un concorso delle forze politiche. Proprio pochi giorni fa, sulla stampa nazionale, Schlein a Bonaccini sul terzo mandato: “Sarebbe questo il rinnovamento?” Parole chiare, nette, che non ammettono interpretazioni.
GLI SCENARI
Qualora fosse modificato lo statuto regionale, senza il consenso dei vertici del Pd, De Luca rischia di non partecipare alle regionali del 2025 per la terza volta (in verità sarebbe la quarta perché la prima perse contro Stefano Caldoro del centrodestra e poi lo ha battuto altre due volte), a meno che non tenti con una propria coalizione, fatta da liste civiche senza quelle del Partito democratico.
Se non corresse per Palazzo Santa Lucia, De Luca potrebbe tornare a candidarsi a sindaco di Salerno (il secondo mandato di Vincenzo Napoli scade nel 2026, dopo un anno dalla fine della consiliatura regionale), oppure attendere un incarico in un futuro governo di coalizione col Pd, qualora vincesse. La seconda ipotesi sembra meno praticabile, per questioni temporali lunghe (si vota a livello nazionale nel 2027, mentre per la Regione si torna alle urne nel 2025): la prima ipotesi potrebbe avere più senso.
Chi potrebbe succedere a De Luca nel centrosinistra? Con la segreteria Schelin si rafforza un probabile asse con il Movimento Cinque stelle, molto forte in Campania. De Luca, di fronte a un “Niet” al terzo mandato di fatto insuperabile, spingerebbe per Fulvio Bonavitacola, suo vicepresidente e fidatissimo, uomo molto forte nell’interlocuzione con gli amministratori pubblici locali e le categorie imprenditoriali e non solo.
Se fosse saldo il rapporto tra Pd e M5s, la candidatura per la presidenza della Giunta Regionale potrebbe essere di Gaetano Manfredi, attuale sindaco di Napoli, mentre Roberto Fico, esponente del Movimento Cinque stelle ed ex presidente della Camera dei Deputati, correrebbe per il sindacato della città partenopea. In questo caso (in verità sembra già ora), la forza d’urto del “Deluchismo” a livello regionale e locale sarebbe ridotta, confinata solo a un fenomeno d’area, ponendo fine a un potentato durato anni.