Si aspettano i senatori, i giovani da soli non reggono la pressione
Prima all’Arechi per il neo allenatore granata Sousa. La Salernitana affronta la Lazio in una partita che sa di rivincita per i Biancocelesti sconfitti all’andata 3 a 1 in casa propria. Partono bene i padroni di casa che si schierano con un inedito 3-4-2-1 con il polacco Piatek unico terminale offensivo e a supporto due trequartisti, Candreva e Vhilena, liberi di svariare su tutto il fronte offensivo.
Una partita tutto sommato equilibrata, in cui la squadra di casa tiene bene il campo restando compatta, difendendo alta e cercando di pungere senza sbilanciarsi troppo. Qualche azione in più degna di nota invece da parte della Lazio che va vicina al goal in un paio di occasioni, dimostrando, come giusto che sia, una caratura tecnica decisamente superiore, ma il primo tempo si è concluso sullo 0 a 0. Il secondo tempo è stato sulla falsa riga del primo almeno fino al 60esimo minuto quando la Salernitana si è fatta cogliere impreparata su un’imbucata di Marusic che si è involato sulla fascia e ha lasciato partire un filtrante in area per Immobile sul quale il difensore granata Bron ha perso la marcatura ed è stato 0 a 1. Da qui in poi l’incubo si è ripetuto.
La Salernitana è scomparsa nuovamente dal campo, incapace di mordere le caviglie degli avversari e di mettere in campo quella determinazione di chi non ci sta a perdere senza lottare. Bastano pochi minuti, nove precisamente, per prendere il secondo goal. Il giovane difensore granata Pirola ha cercato di difendere la palla aspettando che il proprio portiere uscisse per prenderla, ma ha calcolato male i tempi ed Immobile ha anticipato entrambi, venendo atterrato in area, con conseguente rigore.
Lo stesso immobile ha trasformato il penalty portando il risultato sullo 0 a 2 per i Laziali. Sul finale di gara ci sarebbe stato spazio anche per un terzo goal biancoceleste. Il difensore granata Bronn ha, infatti, atterrato in area il neo entrato Cancellieri che per l’arbitro è rigore. Lo stesso Bronn si farà espellere per proteste. Sul dischetto è andato Luis Alberto, ma il portiere granata Sepe ha parato e sulla sua respinta, lo stesso Luis Alberto ha messo fuori. E’ finita dunque 0 a 2 per i Laziali una partita che tutto sommato non ha detto nulla di più delle aspettative della vigilia.
La Salernitana è un cantiere aperto ormai da tempo e se a questa squadra, già orfana di leader, togli giocatori del calibro di Fazio, Mazzocchi, Dia e Maggiore, il risultato è pressoché scontato. Per fortuna dei supporter granata, questi calciatori fondamentali sono sulla via del reintegro, forsi già dalla prossima partita contro il Monza, ormai non più una diretta concorrente e comunque alla portata.
A Sousa resta il compito di lavorare sulla testa dei giocatori. Come sempre, e da sempre, il compito cruciale di un allenatore di medio livello è di fare meno errore possibili, di schierare i giocatori nel loro ruolo più congeniale senza fare esperimenti, puntando sulle cose semplici, ma da sempre efficaci per le squadre di bassa classifica. Il calcio di oggi è ormai abbastanza livellato e ha la meglio chi sbaglia di meno: la strada della praticità è sempre la migliore. Ci sarà tempo, magari a salvezza raggiunta, di fare esperimenti tattici, ma adesso bisogna concentrarsi sullo sbagliare il meno possibile.
La zona retrocessione dista solo 4 lunghezze quindi bisogna pedalare il più velocemente possibile. Ogni passo falso potrebbe diventare zavorra insostenibile per il proseguo del campionato. Il neo allenatore granata è persona coscienziosa e capace di riportare sul pezzo la mente di questi calciatori che brocchi non sono, come ampiamente dimostrato ad inizio campionato. Un appunto anche alla tifoseria, come sottolineato dallo stesso Sousa: non è il momento di fischiare, ce ne sarà di tempo a fine campionato, ma adesso bisogna stringersi tutti intorno alla squadra. La Salernitana ha giocatori molto giovani che non riescono a reggere la pressione causa la ovvia poca esperienza quindi bisogna deporre le armi fino a fine campionato e remare tutti nella stessa direzione perché la salvezza è obiettivo possibile e ampiamente alla portata dei Granata.