Attendeva un taxi vicino alla Circumvesuviana di Santa Anastasia
È finita davanti alla stazione della Circumvesuviana di Sant’Anastasia la fuga di Massimiliano Sestito: invece di un taxi è arrivata una pattuglia dei carabinieri e lo ha arrestato. Evaso il 30 gennaio scorso da casa a Pero, nella città metropolitana di Milano, dopo aver manomesso il braccialetto elettronico.
Sestito, condannato per omicidio e ritenuto affiliato alla ‘ndrangheta catanzarese della cosca Iezzo Chiefari Procopio, è stato catturato dai carabinieri di Milano, con il supporto dei colleghi di Napoli, alla Stazione Circumvesuviana di Sant’Anastasia nel Napoletano.
Per Sestito si tratta di una seconda evasione e anche nella prima (dieci anni fa) è stato catturato in Campania. Addosso il 52enne aveva la carta d’identità del fratello, cui assomiglia, cellulare, chiavette usb, memory card, contanti in una busta della casa circondariale di Terni (dal quale era stato scarcerato il 12 gennaio scorso) e anche due santini. Fondamentali per la cattura le intercettazioni telefoniche.
Ieri era prevista l’udienza della Cassazione sul ricorso presentato dai suoi legali (il pm ha chiesto la conferma della condanna all’ergastolo, il verdetto è atteso per il 28 febbraio). Due gli omicidi per cui era stato condannato: quello dell’appuntato Renato Lio, ucciso nel 1991 a un posto di blocco a Soverato, in provincia di Catanzaro, e quello del boss Vincenzo Femia, di 67 anni, calabrese della cosca di San Luca, ammazzato nel 2013 in auto a Roma.