Soldi spesi con la somma urgenza, ma così non si amministra
Ennesimo episodio di soldi o meglio della gestione del rischio idrogeologico che lascia del tutto interdetti. Il 9 gennaio scorso, sotto la spinta delle acque, crollarono 40 metri di sponda del Solofrana all’altezza di Nocera Inferiore, allagando finanche lo Stadio “San Francesco” che per l’occasione divenne una piscina. Il Comune intervenne per riparare i danni e mettere in sicurezza l’area. Per fortuna, la fine della pioggia evitò danni maggiori e diede la possibilità di intervenire ai soccorsi.
Giustamente, il sindaco Paolo De Maio ha chiesto i soldi, 162mila euro alla Regione Campania, per riparare i danni causati il 9 gennaio scorso e li ha ottenuti velocemente. Del resto, la competenza sui torrenti e sui fiumi è della Regione, non del Consorzio di Bonifica (come la comune opinione vuole) o dei Comuni.
LA MALA GESTIONE DELLA REGIONE
Ora sono stati spesi 162mila euro e si sa che i lavori in somma urgenza hanno un costo notevolmente maggiore: quanto la Regione spenderebbe per rifare quei 40 metri di sponde non in urgenze?
E riparandolo prima, oltre a spendere meno, Palazzo Santa Lucia non avrebbe messo a rischio le famiglie che vivono in zona e non ci sarebbero stati danni. Che gli argini siano tutti da rifare lo si sa da tempo immemore. Perché si continuano a spendere soldi per la somma urgenza quando in regime ordinario si potrebbero fare tratti di spondale di gran lunga superiori con gli stessi fondi?
Con la gestione De Luca della Regione non è cambiato nulla, i lavori si continuano a fare con le somme urgenze e si “buttano”, come nei decenni scorsi i soldi, con la popolazione lasciata a rischio.
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