Si chiude il sindacato Salvati: firmate e protocollate le dimissioni di 13 consiglieri

La firma da un notaio di Angri, poi il protocollo al Comune. Si conclude il mandato di Cristoforo Salvati “sfiduciato” dalle opposizioni e parte dell’ex maggioranza

Sono state presentate stamattina ad Angri, dinanzi al notaio, Emilia D’Antonio, le dimissioni di 13 consiglieri del consiglio comunale di Scafati. Come anticipato dalla nostra testata, oggi il giorno previsto della firma. Successivamente il documento è stato protocollato al Comune. L’atto, in pratica, chiude il mandato di Cristoforo Salvati che, in mattinata, ha salutato i dipendenti comunali, che ha ringraziato in conferenza stampa, insieme ai suoi assessori.

I consiglieri comunali firmatari delle dimissioni sono: Nicola Acanfora, Liliana Acanfora, Michelangelo Ambrunzo, Paolo Attianese, Nicola Cascone, Anna Conte, Antonio Fogliame, Espedito Fontana, Teresa Formisano, Michele Grimaldi, Michele Russo, Giuseppe Sarconio, Antonella Vaccaro. In merito alle motivazioni, per i dimissionari “l’amministrazione comunale di Scafati è ormai caratterizzata da una cronica assenza delle condizioni necessarie al corretto funzionamento degli organi elettivi, visto il perdurare della crisi politico-amministrativa della maggioranza, rassegnano, contestualmente e personalmente le dimissioni irrevocabili dalla carica di consigliere comunale”.

“Mi hanno mandato a casa – ha dichiarato il sindaco in una nota stampa – perché sono una persona perbene. Ne prendo atto rimettendo il mio mandato nelle mani dei cittadini di Scafati, che avranno modo e tempo di valutare, decidere, scegliere. Ho lavorato fino ad oggi unicamente per il bene della città, sacrificando le mie giornate, il mio lavoro, la mia famiglia. E non mi pento affatto. Ho la coscienza pulita. So che, insieme ai miei consiglieri di maggioranza ed insieme alla mia Giunta, avevamo imboccato la strada giusta per garantire agli scafatesi un futuro migliore.

All’atto dell’insediamento avevamo ereditato una città allo sbando, un ente sommerso dai debiti, che non riusciva più a garantire neppure i servizi minimi essenziali. Con coraggio e con estrema difficoltà siamo riusciti pian piano a risollevare le sorti di questo territorio mettendo in moto una serie di procedure insabbiate ormai da anni, per avviare quel processo di rinascita del territorio atteso da tempo. Non credo sia un caso che proprio mentre stavamo attuando i progetti per la città, a partire dal Polo scolastico, il cui cantiere è stato aperto qualche settimana fa, e dalle opere di urbanizzazione del Pip, bloccate da circa trent’anni, è stata aperta una nuova crisi politica, determinata dalla stessa mia maggioranza.

Qualcuno voleva, insomma, bloccare questo processo di rinascita del territorio. Per tre anni ho cercato di mantenere compatta la mia maggioranza, mediando, aprendo al confronto, consentendo anche a qualcuno di tirarmi la giacca. L’ho fatto sempre nell’interesse del paese, perché convinto che questa città meritasse una stabilità politica per rinascere dopo gli anni difficili dello scioglimento della precedente amministrazione per infiltrazioni camorristiche prima e per la successiva fase commissariale. Non posso più accettare ricatti politici, non posso scendere a compromesso con chi ha sempre chiesto incarichi in cambio del proprio sostegno in Consiglio comunale.

Non posso più sacrificare la mia dignità di uomo e rappresentante delle istituzioni per continuare ad amministrare, nella consapevolezza, tra l’altro, di non poter più contare su una maggioranza coesa e affidabile. Per questo, prendo atto delle dimissioni presentate, rimettendo il mio mandato nelle mani dei cittadini di Scafati. Non temo il voto. Affronterò la prossima campagna elettorale con la certezza di aver fatto il mio dovere per la città e la consapevolezza di essere una persona perbene, onesta, rispettosa delle istituzioni e dei miei cittadini”.

IL COMMENTO DEI CONSIGLIERI DIMISSIONARI
“Le dimissioni dei tredici consiglieri – ha affermato Teresa Formisano – segnano la fine di un’amministrazione scadente sotto ogni punto di vista. Non esulterò come qualcuno probabilmente avrebbe fatto, non brinderò e non farò selfie di vittoria. Ho sempre dichiarato la mia contrarietà alle dimissioni dal notaio preferendo una mozione di sfiducia in Consiglio che consentisse a tutti di esprimersi e dare le proprie motivazioni. Ho dovuto però ascoltare le richieste dei numerosi cittadini stanchi di una gestione incapace della nostra Città, gli unici legittimati a decidere da chi vogliono essere rappresentati”.

“Questa mattina, assieme ad altri dieci consiglieri comunali, abbiamo rassegnato le nostre dimissioni, e posto fine alla deleteria e fallimentare amministrazione Salvati. – si legge in un comunicato di Russo, Ambrunzo e Grimaldi del gruppo Insieme per Scafati –

Una amministrazione che ha fallito su tutto, ha ceduto spesso ad interessi privati non chiari, aumentato il buco di bilancio dell’Ente, che è stata incapace di gestire l’ordinaria amministrazione, ed è stata incapace ancora di programmare il futuro e cogliere le opportunità rappresentate dal Pnrr. Salvati ha battuto il record di cambio di assessori e rimpasti di giunta, ha governato grazie ad operazioni di trasformismo e mercantilismo politico, si è macchiata di una continua mancanza di rispetto delle istituzioni e del decoro della città.

Per questo oggi, pur con il peso nel cuore di compiere un atto estremo, abbiamo fatto il nostro giusto dovere verso la città e per la città. Un ringraziamento a tutti i dipendenti comunali con i quali abbiamo serenamente lavorato e collaborato in questi anni. E un pensiero commosso ad Alfonso Carotenuto, nostro collega scomparso prematuramente lo scorso anno, persona perbene e coraggiosa, che siamo certi stamattina sarebbe stata com noi”.

COMMISSARIO ED ELEZIONI
Il futuro di Scafati passa per le elezioni, forse in primavera o subito dopo, ma prima ci sarà l’arrivo di un commissario prefettizio.
Giuseppe Colamonaco

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