Compitino Napoli all’Arechi, gli Azzurri non infieriscono

Salernitana a sole sei lunghezze sul Verona. Le gambe adesso tremano davvero!

Salernitana Napoli 0 a 2, dopo la goleada subita a Bergamo da parte di un’Atalanta decisamente più debole rispetto alla capolista azzurra, i più scettici si aspettavano il medesimo destino per la truppa granata. Così non è stato.

Due goal al passivo contro questo Napoli e con la difesa della Salernitana decimata dagli infortuni dovrebbero lasciar ben sperare i supporter granata in ottica futura. Ma la sensazione agli occhi dei più attenti è che il Napoli non abbia voluto premere sull’acceleratore, consapevole della sua forza e soprattutto della debolezza avversaria.

Non si tratta quindi di mossa azzeccata dell’allenatore Davide Nicola che in conferenza stampa ha lasciato intendere come l’atteggiamento della squadra abbia prodotto un passivo meno pesante. La sensazione è che il Napoli, per rispetto e amicizia tra gli stessi presidenti e/o per lo strapotere tecnico che si evinceva in campo, non abbia voluto infierire.

Qualsiasi spunto si possa trarre da questa partita è comunque totalmente inutile in ottica futura. Il vero punto è che il Verona ha vinto e la distanza dalla zona retrocessione adesso è di sole 6 lunghezze. La paura adesso non sono gli infortuni o l’allenatore, ma la testa dei calciatori. Questa squadra manca di veri leader e la paura di essere risucchiati nei bassifondi adesso è diventata concreta.

La prossima partita della Salernitana si disputerà a Lecce contro una squadra che ha gli stessi obiettivi e venderà cara la pelle. Se la compagine granata dovesse steccare anche quella partita si aprirebbe uno scenario da incubo a ridosso di un altro match proibitivo contro la Juventus. Nulla per cui star sereni dunque. La sensazione è che la situazione sia sfuggita di mano.

De Sanctis è chiamato agli straordinari, dovrebbe vestirsi da sergente di ferro e strigliare i giocatori lì dove il buon Davide Nicola pecca. Non c’è più tempo ormai, bisogna invertire la rotta. Se la Salernitana dovesse ritrovarsi a lottare per non retrocedere, questa volta nemmeno il miglior Sabatini riuscirebbe a risollevarla. La compagine granata è piena di giovani senza mordente che sembrano quasi impauriti e spaesati.

Gli over invece sembrano non preoccuparsi più di tanto, come se il problema non li tangesse. L’unico apparso davvero sul pezzo è il neo portiere Ochoa, forse il solo ad avere ancora un po’ di dignità e a volerla difendere ad ogni costo. Nient’altro da aggiungere, quindi, bisogna pedalare adesso e sputare sangue sul rettangolo di gioco nel vero senso della parola.

I proclami di allenatore, dirigenza e presidente lasciano il tempo che trovano. È bene che i supporter granata facciano gruppo e si rendano conto dell’effettivo pericolo. È bene che chiedano un incontro con i calciatori stessi e gli facciano capire che ormai non si può più scherzare. Con educazione e rispetto, ma con polso assoluto verso l’obiettivo comune.

Diversamente il solo Davide Nicola e l’inesperto direttore sportivo Morgan De Sanctis non saranno in grado di trasmettere quanto serve per smuovere la mente dei calciatori.
Fabio Falcone

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