Operazione della Dia e della procura di Salerno a Scafati
La Direzione Investigativa Antimafia, diretta dal tenente colonnello Vincenzo Ferrara, ha eseguito un’ordinanza applicativa di due misure coercitive e quattro misure interdittive, emessa dal Gip del Tribunale di Salerno su richiesta della Procura di Salerno, nei confronti di persone sottoposte ad indagini per concorso nel delitto di trasferimento fraudolento di valori, nel settore delle onoranze funebri.
L’INCHIESTA
Secondo quanto ritenuto nel provvedimento cautelare i proprietari di un’impresa operante nel territorio di Scafati, al fine di evitare che essa venisse sottoposta a misura di prevenzione patrimoniale, avrebbero fatto in modo da non apparire più formalmente mutando fittiziamente la compagine sociale o costituendo allo scopo nuove persone giuridiche. La reale proprietà e l’effettiva amministrazione delle varie imprese coinvolte, sarebbero rimaste sempre nella disponibilità dei soggetti che avevano ragione di temere l’applicazione nei loro confronti di provvedimenti ablatori.
ARRESTI, INTERDIZIONI E SEQUESTRI
Il Gip ha disposto gli arresti domiciliari per Antonio Matrone e nei confronti di questa quella del divieto di dimora nel comune di residenza alla madre di costui Anna D’Isidoro (moglie del boss Francesco Matrone detto Franchino ‘a Belva), ritenuti effettivi proprietari dell’attività di onoranze funebri: mentre la misura interdittiva del divieto di esercitare un’attività imprenditoriale è stata applicata nei confronti di Giuseppina Ametrano, Giuseppina Luzzi, Mauro Schettino e Nunzio Brancaccio che avrebbero fatto da prestanome.
Disposto il sequestro di alcuni carri funebri in uso agli indagati utilizzati per l’effettuazione dei servizi funebri. Le società coinvolte, sono: “l’Eternità s.r.l.’ “M.S.F. s.r.l.” e l’impresa individuale Onoranze Funebri L’Eternità di Brancaccio Nunzio, tutte, peraltro, già in precedenza attinte da interdittiva antimafia emessa dal Prefetto di Salerno.
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