Bocciati i ricorsi contro le ordinanze del tribunale di Nocera: l’Asl non poteva autorizzare altre prestazioni riabilitative presso Villa dei Fiori perché la struttura aveva superato i tetti di spesa
Il tribunale di Nocera, anche in composizione collegiale, conferma la decisione dei singoli giudici: l’Asl Salerno ha ragione ad aver negato le autorizzazioni per eseguire le cure in un determinato centro convenzionato. L’ennesima sentenza che pesa molto contro le rivendicazioni che provengono dagli utenti della Casa di Cura Angrisani-Villa dei Fiori di Nocera Inferiore. Possibile ricorso ad ulteriore grado di giustizia.
Dopo l’ordinanza del giudice del 13 ottobre scorso che aveva respinto l’istanza cautelare per ottenere la prosecuzione delle terapie riabilitative presso Villa dei Fiori”, i genitori di due disabili minorenni hanno proposto reclamo al Tribunale nocerino in composizione collegiale.
LA POSIZIONE DEI GENITORI
Papà e mamma hanno ribadito, in particolare, che l’Asl Salerno dall’agosto scorso aveva interrotto la continuità terapeutica per i figli presso Villa dei Fiori, in quanto il centro accreditato aveva superato il tetto di spesa, specificando che esisteva un rapporto di fiducia instaurato con i medici della struttura. Con la sospensione delle cure in quel centro i figli di fatti sono stati esposti ad un danno irreparabile.
I genitori avevano anche ritenuto che l’ordinanza del giudice di primo grado era fondata su tre assunti falsi: Villa dei Fiori «non presentava più disponibilità di prestazioni» e aveva sforato il suo budget; i pazienti «possono accedere alle cure presso altri centri accreditati che non hanno invece superato i tetti di spesa assegnati e possono curarsi altrove senza problemi»; le terapie in oggetto non hanno un carattere di urgenza, non costituendo cure salvavita, ed in ogni caso i pazienti possono continuare il piano terapeutico presso gli altri centri indicati dall’Azienda sanitaria locale di Salerno».
IL NO DEI GIUDICI
Il tribunale di Nocera Inferiore, in versione collegiale, ha respinto tutti i punti sollevati dai genitori dei disabili. I tre giudici hanno scritto che i genitori «non chiedono di essere autorizzate alla ricezione di trattamenti sanitari tout court a carico del Sistema sanitario nazionale, ma di avere detti trattamenti solo da un particolare centro di riabilitazione, ovvero, nella specie, una società privata in convenzione». Insomma, l’Asl Salerno non nega le cure a bisognosi di riabilitazione ma che vengano erogate solo da un «particolare centro privato».
I genitori «non forniscono alcuna prova, neppure indiziaria, sulla necessità che il trattamento del disabile debba essere fornito proprio dal centro di riabilitazione “Casa di Cura Angrisani – Villa dei Fiori”, circostanza che, peraltro, non appare neppure connotata da verosimiglianza, non trattandosi di terapie salva-vita. Ne deriva che la scelta del luogo ove operare la riabilitazione possa di certo essere ponderata con il principio di tutela del bilancio dello Stato e, trattandosi di interessi parimenti rilevanti, va in concreto effettuato un opportuno bilanciamento tra gli stessi, al fine di salvaguardare entrambi».
I minori potranno continuare il proprio percorso terapeutico «presso un altro centro accreditato, sempre a carico del Sistema sanitario nazionale, in modo tale da rispettare i costi preventivamente messi a bilancio e i volumi di prestazioni presso ciascuna struttura ed evitare ricadute negative, in termini economici e di immagine, nei confronti degli altri centri che offrono i medesimi trattamenti riabilitativi».