La consigliere comunale Luisa Trezza sferra un duro attacco alla Giunta del sindaco Pagano e rende pubblico quello che ha scoperto
“La battaglia per l’acqua pubblica rischia di diventare una farsa, per colpa di chi si proclama paladino ma nei fatti non si capisce dove vada a parare”. Queste le parole con le quali Luisa Trezza, consigliera comunale del gruppo Rocca Futura Pd, inizia un suo comunicato stampa molto duro nei confronti dell’amministrazione comunale di Roccapiemonte in tema di acqua pubblica, la storica battaglia che sta facendo la cittadina dell’Agro nocerino per non passare la gestione idrica nelle mani della Gori.
L’ACCUSA
“Siamo riusciti dopo addirittura tre mesi (!!!) ad avere le prime risposte sulle attività poste in essere dall’amministrazione comunale nella battaglia per la gestione autonoma del servizio idrico – scrive la consigliera comunale di opposizione -. Solo dopo ripetute interrogazioni consiliari ed un accesso agli atti, ai sensi della legge 267 del 2000, dopo 30 giorni, lo scorso 21 dicembre, mi è stato consegnato il carteggio tra Comune, Gori ed Ente Idrico Campano, seppur ancora manchevole della nota a mio avviso più importante, ed ossia la richiesta di gestione salvaguardata”.
LA SCOPERTA
La consigliera comunale Trezza elenca quanto ha scoperto:
“1) Nonostante il 30 giugno fosse il termine ultimo per la presentazione delle istanze per richiedere la gestione salvaguardata, il Comune di Roccapiemonte fa partire una richiesta di sole tre righe(!!!) il primo luglio, un venerdì, e conseguentemente l’Eic la protocolla il lunedì successivo, 4 luglio 2022. La famigerata richiesta viene mostrata finalmente durante il consiglio comunale di ieri, dietro ennesima interrogazione sull’ostruzionismo relativo all’accesso agli atti e solo dopo un duro botta e risposta con il segretario generale.
2) Il 5 ottobre con nota inviata dall’Ente Idrico Campano le “tre righe” vengono bocciate perché giunte oltre il termine stabilito, senza entrare nel merito della richiesta.
3) Il 18 novembre, incredibilmente, in consiglio comunale, dietro ennesima interrogazione, l’Assessore all’acqua pubblica Annabella Ferrentino risponde che si era ancora in attesa di risposta, quella stessa risposta che era arrivata il 5 ottobre: delle due l’una, o l’assessore non sapeva della risposta, nonostante fossero passati più di 45 giorni, oppure non ha detto la verità.
4) In pratica se c’era una possibilità di salvare l’acqua pubblica a Roccapiemonte questa amministrazione è arrivata se non altro in ritardo. A questo punto il sindaco Pagano e la sua amministrazione dicano la verità e ammettano gli errori, sennò i dubbi sulla bontà della loro azione a tutela dell’acqua pubblica aumenteranno sempre più”.
Luisa Trezza