Scafati e Pagani due sequestri di beni per centinaia di migliaia di euro

I nomi dei destinatari del provvedimento e le motivazioni

I Finanzieri del Comando Provinciale di Salerno hanno dato esecuzione a due provvedimenti emessi dal Tribunale salernitano su richiesta della Procura, il sequestro preventivo e la confisca di beni, rispettivamente, nei confronti di: del 58enne Gennaro Russo e 64enne Antonio Abbruzzese.

Le misure ablative scaturiscono da attività investigative svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Salerno, finalizzate all’aggressione dei patrimoni in capo a soggetti abitualmente dediti a traffici delittuosi.

In particolare, gli accertamenti patrimoniali nei confronti di Russo, nell’ambito di un procedimento per misure di prevenzione – già sottoposto al regime della Sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza – hanno permesso di ipotizzare una sproporzione tra il valore del patrimonio detenuto, anche per il tramite dei suoi familiari, e il reddito dichiarato ai fini fiscali, tale da far ritenere l’asset detenuto derivante da attività illecite.

Il provvedimento di sequestro ha interessato un’unità immobiliare a Pagani, il cui valore ammonta a circa 150mila euro, formalmente intestata ad un familiare, la cui impossibilità a giustificare la provenienza del denaro impiegato nell’acquisto ne ha connotato l’intestazione fittizia.

Per quanto attiene alla confisca a carico di Abbruzzese — pregiudicato già titolare di una ditta di vendita di autoveicoli a Scafati, nonché destinatario anche di sentenza irrevocabile di condanna per il delitto di cui all’art. 416 bis del codice penale (associazioni di tipo mafioso) — la stessa scaturisce da una segnalazione effettuata dal prefato Nucleo in violazione all’omesso adempimento agli obblighi di comunicazione delle variazioni patrimoniali di cui all’art. SO del Codice Antimafia.

Gli accertamenti svolti hanno permesso di ipotizzare l’intervenuta variazione patrimoniale in capo al responsabile, non comunicata nel corso degli anni, ammontante ad oltre 100mila curo. La confisca, divenuta definitiva a seguito del rigetto dei ricorsi avverso la sentenza di sequestro, riguarda l’intero importo indebitamente movimentato. Con i citati provvedimenti sono stati sottoposti a vincolo cautelare circa 250.000 euro.

loading ads