Ernesto Saturno, presidente dei lavoratori Ipervigile, attraverso una nota stampa, pone l’accento sulla vicenda, interpellando Giustizia, Prefettura, Tributaria e Lavoratori
“Dopo anni di dura battaglia ed oltre 700 giorni di assemblea permanente presso lo stabile di proprietà della famiglia de Santis, – scrive il presidente – si assiste il giorno 9 novembre alle ore 15 ad un ennesimo ritorno in tribunale della società Ipervigile Srl e dei circa 257 più oltre 600 lavoratori delle società collegate e dipendenti che aspettano ancora una giustizia penale e retributiva che ponga fine a questa triste annosa vicenda che si protrae da maggio 2014”.
Ernesto Saturno da anni sta combattendo, in nome dei lavoratori, per ottenere giustizia e retribuzione per quanto accaduto.
“Caso più unico che raro il gruppo dirigente che reggeva le sorti della storica società di vigilanza (giudicato per bancarotta fraudolenta) è riuscito a distruggere una azienda che era oberata di lavoro tanto da non riuscire più a far fronte alle commesse con l’orario ordinario svolto dal personale che veniva costretto a rendere migliaia e migliaia di lavoro straordinario (mai pagato)! ndr 12.000 ore.
La drammaticità della vicenda purtroppo non è una novità poiché il gruppo de Santis – continua la nota – ha precedenti specifici nella rottamazione delle società e dei lavoratori che spremuti fino all’osso venivano gettati senza nemmeno il pagamento delle retribuzioni negli ultimi mesi della chiusura della Ipervigile.
È ancora più grave che il mancato pagamento dei Fondi Arca, Straordinario in banca ore, differenza delle tre mensilità, preavviso di licenziamento di 40 giorni, ferie, permessi e danni morali…. non vengono a tutt’oggi dopo quasi 9 anni, retribuiti dal Giudice fallimentare o dall’Inps che ne doveva garantire in quanto risultati dalla dichiarazione dei redditi e mai percepiti.
Come presidente dei lavoratori ex Ipervigile, sarò in aula giudiziaria del tribunale, nell’aula bunker del foro di Nocera Inferiore sperando in una chiusura del processo.
Il sottoscritto e i lavoratori avevano già denunciato con fermezza alla sezione Tributaria della Guardia di Finanza alla Prefettura, alla Questura ed alla stampa tale disegno criminoso che poi, nei fatti, si è concretizzato. I lavoratori in questi anni, hanno lottato e continueranno la lotta senza arrendersi, nella totale indifferenza della famiglia De Santis e per la rottura di quel sistema illegale, illegittimo e crudele che ha truffato da un lato i lavoratori e le loro famiglie e lo Stato dall’altro.
Per non lasciare impuniti queste azioni criminose, presenterò un memoriale. I lavoratori dipendenti di tutte le società del gruppo, malgrado gli immani sacrifici a cui sono stati sottoposti da mesi con ripercussioni negative alla perdita del lavoro, e alla distruzione delle loro famiglie, dichiarano di avere piena fiducia nell’operato del Pubblico Ministero e del Giudice del tribunale di Nocera.
Con questo, tengo a precisare che ho sempre lottato, affinché vengano rispettati gli accordi con il giudice fallimentare e dare un segno tangibile delle spettanze arretrate e che venga fatta una giustizia punitiva ai titolari e a tutte le teste di legno che avevano lucrato sulla pelle dei lavoratori e anche sui morti”.