La Cremonese a testa alta all’Arechi, il pari quasi stretto
Non riesce il filotto di tre vittorie consecutive alla Salernitana che dimostra ancora una volta di soffrire oltre misura con le squadre cosiddette “piccole”, mancando così il definitivo salto di maturità. Ma andiamo alla partita. La partenza lascia presagire tutt’altro epilogo. Ci pensa Piatek dopo tre minuti a portare in vantaggio i Granata dopo una goffa respinta del difensore lombardo, il polacco si fionda sul pallone e lo spinge in rete da vero cecchino d’area di rigore. Ma passano pochi minuti ed un errore del difensore granata Lovato in fase di copertura consente ad Okereke di pareggiare con un gran tiro al volo.
Purtroppo il giovane difensore granata commetterà rischiando in più volte di fare capitolare la Salernitana. La Cremonese gioca un buon calcio e sembra davvero non meritare i pochi punti in classifica. Al 38° minuto però ci pensa Coulibaly con un azione personale sulla fascia ad entrare prepotentemente in area grigiorossa e con un rasoterra infila tra le gambe del portiere lombardo Carnesecchi il pallone che vale il 2 a 1. Finisce così il primo tempo, la Salernitana è in vantaggio, ma la partita sembra essere sempre in bilico e lo sarà fino all’89° quando l’arbitro fischierà un rigore in favore della Cremonese per un fallo di Fazio in anticipo sulla gamba del difensore avversario.
Sulla palla va Daniel Ciofani che si fa parare il tiro dall’ottimo Sepe, ma sulla ribattuta è goal. L’arbitro rivede il tutto al Var e comanda la ripetizione del penalty perché erano entrati giocatori in area durante il tiro. Sul dischetto nuovamente Ciofani e Sepe risponde ancora alla grande parando anche questo, ma nuovamente sulla ribattuta Ciofani riesce a mettere la palla in rete ed è 2 a 2.
L’amaro in bocca però è per entrambe le squadre. La Cremonese non ha affatto demeritato e meritava quantomeno il pareggio. Ai Granata però manca un rigore netto, inspiegabilmente non chiamato dall’arbitro e nemmeno dal Var.
La Salernitana attualmente mostra di avere dei limiti sul piano del gioco e della ricerca di trame alternative in base all’andamento della partita. È una squadra forte che se preme sull’acceleratore riesce con l’agonismo a mettere in difficoltà chiunque, ma quando trova avversari ben organizzati, che curano soprattutto la fase difensiva, difficilmente individua gli sbocchi necessari per risolvere la partita se non affidandosi alle giocate dei singoli. Troppo poco quindi per una squadra che vuole definitivamente consacrarsi tale, ma gli alibi ci sono.
L’allenatore granata Davide Nicola continua i suoi esperimenti inserendo il giovane Lovato in luogo di un già pronto Daniliuc. È giusto provare a recuperare fisicamente e mentalmente tutti i calciatori, ma ricordiamo che all’orizzonte c’è una sosta di un mese e mezzo ed arrivarsi con qualche punto in più sarebbe oro colato. La Salernitana ha purtroppo giocatori fuori condizione provenienti da lunghi stop causa infortunio e sicuramente appena recuperati daranno il loro valido contributo ma schierarli in partite così delicate, contro dirette concorrenti alla salvezza è una mossa azzardata che costa punti pesanti.
Le partite come questa con la Cremonese e soprattutto in casa, vanno condotte diversamente, vanno aggredite dal primo all’ultimo minuto e portate a casa. Alla squadra quindi nulla da dire, ha fatto il possibile contro una squadra ben organizzata e con il coltello fra i denti e con i peso di una difesa ballerina e di un centrocampo orfano di idee con un Tommy Vhilena ancora l’ombra di se stesso.
Per l’allenatore Nicola invece un appunto: è un combattivo e lo si è sempre evinto, ma la sua voglia di dimostrare non deve offuscargli la mente, a volte il pragmatismo è l’arma migliore e non deve mai dimenticarsi che allena la Salernitana che è una squadra che deve comunque salvarsi e quindi essere più concreta e compatta. Bisogna prima pensare a fare più punti possibile e poi magari divertirsi.
Fabio Falcone