Salernitana irriconoscibile, Nicola già sulla graticola?

Cinque schiaffi dal Sassuolo, i Granata offendono i 4.000 presenti al MapeiStadium

Domenica amara per i 4.000 cuori granata che hanno affollato gli spalti del Mapei Stadium. Nessuno poteva immaginare una debacle simile, eppure la Salernitana riesce nell’impresa di rabbrividire e destabilizzare i propri supporter.

Un netto 5 a 0 che non lascia spazio a possibili attenuanti, parlare della partita risulta quindi inutile ed è davvero difficile rendere meno amara questa sconfitta. Doveroso quindi soffermarsi su due aspetti fondamentali ed affrontarli di petto, prima che lo spettro della passata stagione tenti di incombere sulla squadra granata.

Il primo aspetto da prendere in considerazione è l’atteggiamento della squadra campana apparsa abulica e priva di idee. La Salernitana nel suo complesso è una squadra forte ed è stata costruita bene in tutti i reparti. Ma la squadra vista all’opera ieri sera ed in parte anche contro il Lecce, è apparsa appagata, a tratti presuntuosa. La mancanza di umiltà nei Granata che deve salvarsi, può diventare una spada di Damocle dalla quale poi è difficile sottrarsi a danno avvenuto.

Il secondo aspetto riguarda l’allenatore granata Davide Nicola: ha doti umane rare nel panorama calcistico Italiano ed è tutto sommato un bravo allenatore. Ma in questo momento sembra abbia perso la bussola. La domanda che i tifosi si fanno con insistenza e che prima era rimasta velata dalla splendida cavalcata dello scorso anno, è se questo allenatore, chiamato quasi sempre in corsa e con squadre ormai apparentemente spacciate, può essere che non sia capace di dirigere dall’inizio.

Quando per condurre un intero campionato non basta fare leva sui valori umani dei calciatori, ma cercare di fargli capire cosa si sta facendo partita dopo partita. Far leva sui valori umani quando tutto è perduto o quasi è impresa assai più semplice di quella di dosare energie mentali e mantenersi umili quotidianamente e per l’intero arco del campionato. La partita con la Juve ha lasciato più strascichi di quanto si potesse immaginare. La Salernitana probabilmente si è sentita grande, si è sentita forte ed ha perso di vista l’obiettivo.

L’allenatore granata probabilmente ha percepito che per una volta era tutto più semplice, che per una volta non avrebbe dovuto combattere senza dormire la notte, contro il tempo e le statistiche. Se tutto ciò fosse una certezza, bisognerebbe cambiare il timone tempestivamente, prima che la giostra si inceppi del tutto, ma siccome è probabile che tutto questo sia solo frutto di un momento psicologico passeggero, non resta che aspettare l’evolversi della settimana che separa i Granata dalla sfida in casa con il Verona che al momento è una diretta concorrente.

Se anche quella partita dovesse essere steccata, più che nel risultato, ma soprattutto nell’atteggiamento, a quel punto la dirigenza dovrebbe riunirsi tempestivamente ed operare i correttivi giusti.

La Salernitana è un ottima squadra ma la colpa se colpa c’è di questo momento è un po’ di tutto l’ambiente. Va bene incoraggiare a spada tratta i propri beniamini, ma sono sempre degli uomini e molti dei essi con poche esperienze in massima serie, osannarli rischia di diventare un arma a doppio taglio. Perdere di vista l’obiettivo, di conseguenza anche la propria identità e la giusta momentanea collocazione nello scacchiere del massimo campionato italiano, potrebbe costare molto caro!
Fabio Falcone

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