Una Salernitana double-face porta a casa uno scontro diretto, Mazzocchi eurogoal

Non può sempre andare bene, i Granata devono ritrovare il prima possibile un’identità precisa

Domenica intensa quella di ieri allo stadio Arechi di Salerno. La partita tra Salernitana e Spezia vale doppio per entrambe le formazioni. Uno scontro diretto che in caso di successo rilancerebbe una delle due compagini in una posizione di classifica invidiabile nell’attesa di conoscere i risultati delle dirette inseguitrici.

Una Salernitana double-face come del resto è consuetudine nelle ultime uscite, affronta il match con il freno a mano tirato, al cospetto di uno Spezia apparso da subito pericoloso e propositivo. Una squadra “tosta” e quadrata quella ligure e molto fisica che preme da subito sull’acceleratore creando non pochi pericoli dalle parti del portiere Sepe, ma questa volta l’estremo difensore granata insieme a tutta la difesa, sfoderano una prestazione ordinata e senza sbavature che riesce a contenere gli attacchi dello Spezia.

Dura poco più di un quarto di gara la supremazia della squadra ligure che trova una Salernitana col baricentro molto basso che si affida alle ripartenze di Dia e compagni per fare male in ripartenza, pretattica studiata per questa partita e spiegata in conferenza stampa dallo stesso allenatore Davide Nicola.

A quel punto, Radovanivic e soci cambiano registro, difendendo alti e portando di conseguenza il baricentro della squadra nella metà campo avversaria. Di lì in poi la musica è totalmente diversa. La Salernitana torna a macinare gioco e lo Spezia non riesce più a incidere. I Granata passano in vantaggio ad inizio ripresa grazie ad un euro goal di Pasquale Mazzocchi che intercetta una respinta avversaria e fa partire un tiro a giro che toglie le ragnatele dal sette.

Il punteggio di 1 a 0 regge fino al 90°minuto ed oltre gli interminabili 10 minuti di recupero assegnati dall’arbitro.

La Salernitana batte una diretta concorrente e si posiziona al momentaneo 9° posto in classificazione a ridosso della Juventus e a + 8 sulla zona retrocessione. La partita offre diversi spunti di riflessione. Ci sta fare, ancora, esperimenti da parte dell’allenatore granata Nicola anche in virtù degli assenti soprattutto a centrocampo e di un Tommy Vhilena ormai non pervenuto da diverse partite, ma non si può sempre regalare un tempo all’avversario di turno.

La serie A è un campionato in cui sbagliare, il più delle volte si viene puniti e la fortuna non è una componente tanto amica alla Salernitana da sempre. Non si può sperare sempre di recuperare o che gli altri non buttino la palla in rete. Bisogna quanto prima trovare una quadratura che sia consistente e resiliente allo stesso tempo, ma che non offra il fianco all’avversario per un tempo o quasi. Un’altra considerazione da fare e sui singoli che annovera questo organico.

La Salernitana ha una squadra forte e dei giocatori sopra la media in diversi reparti. Ogni squadra del resto ha dei singoli forti, chi più e chi meno, ma è nel gioco corale che il singolo si esalta e non il contrario. Sperare che qualcuno di domenica in domenica tolga le castagne dal fuoco è un’aspettativa molto pericolosa e quasi mai produttiva. Il popolo granata si augura quindi che la Salernitana trovi quanto prima la quadratura giusta, quella che porta a definirsi “squadra” e che arrivi alla vittoria o anche alla sconfitta lasciando intendere di aver vinto o perso da squadra.

Solo così si può risalire la china nei momenti bui che inevitabilmente verranno. Senza identità si rischia di non saper come e dove intervenire per apportare i correttivi giusti.
Fabio Falcone

loading ads