Riabilitazione, le funzionarie Asl: «Abbiamo agito secondo legge»

Ascoltate dall’ordine dei medici segnalate dal neurologo nocerino Enrico D’Angelo. C’è un nuovo esposto

Esposto del neurologo Enrico D’Angelo contro la dirigente aziendale del settore Riabilitazione dell’Asl, Grazia Gentile, e la direttrice dell’unità operativa di Riabilitazione, Carmela Rinaldi del distretto sanitario n.60 di Nocera, l’ordine dei medici apre un’indagine conoscitiva. I due medici dell’Asl, ascoltate dall’ordine, ribadiscono di aver agito applicando la legge.

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Cure negate, segnalate all’Ordine dei medici le responsabili Gentile e Rinaldi

LA DENUNCIA DI ENRICO D’ANGELO
Il neurologo nocerino Enrico D’Angelo aveva segnalato le due colleghe per la violazione dei diritti dei pazienti, dei doveri professionali e delle normative. Nel documento si legge di centinaia di disabili gravi e gravissimi, molti bambini e anziani, che sono senza le cure di cui hanno bisogno. Di commissioni mediche che dovrebbero valutare le condizioni dei malati disabili ricoverati per decidere cosa è meglio per loro, e di passaggi a strutture che mai sarebbero in grado di curarli.

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Cure riabilitative, nessun abbandono dei pazienti: possono andare in altri centri

La prima questione. Le due funzionarie hanno presentato una documentazione, norme e contratti con singole strutture sanitarie per testimoniare di non aver lasciato senza cure riabilitative 250 pazienti e l’obbligo del rispetto del tetto di spesa per ogni singola struttura, come lo stesso tribunale di Nocera ha stabilito pochi giorni fa. I pazienti, inoltre, possono scegliere tra altre strutture accreditate elencate nella stessa ordinanza del giudice.

LA SECONDA VICENDA
D’Angelo fa riferimento alla valutazione di pazienti e percorsi riabilitativi. Le due funzionarie, secondo quanto riportato da La Città, hanno relazionato sulle direttive regionali che indicano obbligatoriamente di rivalutare annualmente i pazienti ai quali sono assicurate cure riabilitative, in particolare quelli che sono ospiti di strutture per 24 ore al giorno.

Su 310 pazienti in ambito Asl Salerno ci sono 26 rivalutazioni contestate circa 13 della casa di Cura Angrisani – Villa dei Fiori di Nocera Inferiore e 13 del Centro Elaion di Eboli. Su 26, l’unico al momento ad essersi rivolto al Tar è il tutore di un paziente, la cui domanda cautelare è stata respinta. Villa dei Fiori si oppone ai risultati delle 13 rivalutazioni. L’Asl ha costituito una commissione di più medici composta da un neurologo, un fisiatra, un geriatra per gli over 65, un terapista della riabilitazione e un infermiere per rivalutare i pazienti. Su questa commissione i funzionari e i dirigenti dell’Asl non hanno alcuna influenza.

La Regione procede per con la rivalutazione in base al principio dell’appropriatezza, non spendere, cioè, soldi delle casse pubbliche per cure non utili al paziente. Un degente che risiede 24 ore al giorno in questi centri costa se necessita di riabilitazione da circa 140 a 180 euro giornalieri, mentre per i pazienti che non hanno necessità di cure riabilitative da 100 a 130 euro, con la compartecipazione dei Comuni. In caso di rivalutazione, ogni paziente può rimanere nella stessa struttura, come prevede il contratto di servizio, in altro ambito.

IL DIRETTORE SANITARIO DI VILLA DEI FIORI DENUNCIA ALL’ORDINE LE DUE COLLEGHE DELL’ASL

Di seguito il comunicato stampa.

“Abbiamo scritto, settimane fa, alla responsabile riabilitazione della ASL una serie di irregolarità con cui a nostro parere ha operato la commissione UVBR. A lei, che ne ha la responsabilità e che afferma di agire secondo le regole, abbiamo chiesto punto per punto se anche la commissione abbia agito secondo le regole. Bastava un sì o un no. Nessuna risposta. A questo punto la domanda la facciamo all’Ordine presentando un esposto”.

Il direttore sanitario di Villa dei Fiori, Fernando Zara, si riferisce alla commissione che deve valutare la situazione dei malati ricoverati presso strutture di cure specializzate. Su questo ha presentato un esposto all’Ordine dei medici che segue quello presentato dal neurologo D’Angelo la settimana scorsa.

Le irregolarità che ha segnalato sono nove. Eccole:
1. la commissione era formata da tre componenti quando ne sono previsti sette;
2. non c’erano specialisti inerenti le patologie da valutare, come previsto dalle norme;
3. la valutazione di pazienti neurologici era stata effettuata da un medico fisiatra;
4. la commissione si è rifiutata di interfacciarsi con l’équipe che ha in cura il paziente;
5. si è rifiutata anche di dialogare con i familiari dei pazienti;

6. ai familiari di alcuni pazienti è stato detto che se non avessero firmato per accettazione il PRI predisposto dalla commissione non sarebbe stata data l’autorizzazione alle cure;
8. è stato ignorato quanto previsto dalle Linee Guida sulla Riabilitazione in merito alle eccezioni che consentono di rinnovare i PRI;
9. le visite per la valutazione hanno avuto un tempo medio di appena 17 minuti circa. “Sono tutti dati oggettivi – dice Zara – sui quali non si può stare zitti, come invece è stato fatto, perché questa commissione determina la vita delle persone, prefigurando il passaggio di pazienti gravissimi da strutture specializzate, dove vengono curati, a strutture come le RSA che invece non sono in grado di curarli.

Per questi pazienti sarebbe una condanna definitiva, la perdita di ogni possibilità di non regredire, di vivere dignitosamente. A permettere questa condanna è dunque una commissione irregolare”. Da qui l’esposto, per segnalare “il comportamento errato e deontologicamente lesivo di qualsiasi precetto normativo e deontologico” della dott.ssa Gentile e della dott.ssa Rinaldi in qualità di medici e di responsabili della riabilitazione della ASL e del Distretto.

“La gravità dei fatti è enorme – aggiunge Zara – tanto più che in un’intervista le dottoresse hanno detto senza problemi che con lo spostamento in RSA si risparmiano 40 euro per ogni paziente. Ecco quindi il motivo. Ma può essere questa la valutazione di un medico, cioè di chi ha il dovere di tutelare la salute delle persone? Non credo proprio, senza contare che i soldi ci sono eppure bisogna non spenderli lo stesso, a danno di chi soffre.

Vogliamo sapere che ne pensa l’Ordine dei medici di tutto questo”. “La dottoressa Gentile – aggiunge Zara -, dopo l’esposto presentato dal neurologo D’Angelo ha detto che ha chiesto un incontro al Presidente dell’Ordine dei medici. Sono rimasto basito. Il presidente dell’Ordine non c’entra niente, è la commissione disciplinare che deve pronunciarsi. È come se una persona che viene querelata dice che andrà a parlare con il presidente del Tribunale. Per fare cosa? Pressioni? Non si capisce.

Certo è che la situazione è diventata insostenibile. Il diritto alla riabilitazione è sotto attacco, sia per chi è ricoverato e rischia di essere spostato in RSA sia per le centinaia di persone ferme a casa senza cure ambulatoriali mentre i soldi restano nel cassetto. Di fronte a questo i medici, tutti, avrebbero lo stesso dovere: tutelare i pazienti. Lo fanno? Vedremo cosa dirà l’Ordine”.

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