Cure riabilitative pagate e non eseguite o modificate, indagine dell’Asl Salerno

Le anomalie sollevate dagli uffici del distretto sanitario n.60. Intanto scatta una denuncia contro una dirigente dell’Asl. Il silenzio di via Nizza

L’Asl Salerno avrebbe pagato alcune prestazioni riabilitative rendicontate da un centro privato accreditato, ma non erogate effettivamente, mentre in un altro caso avrebbe modificato arbitrariamente il piano riabilitativo rispetto alle indicazione dei medici dell’Azienda sanitaria locale.

Ogni paziente ha un progetto riabilitativo approvato dall’Asl: il centro al quale l’utente ha scelto di rivolgersi può proporre una modifica ai medici pubblici che valuteranno se questa modifica è utile o quantomeno non dannosa per il paziente. A scoprire il tutto, riferisce La Città, sarebbe stato Il distretto Sanitario che ha attivato il Noc, il nucleo ispettivo interno all’Asl che ha il compito di vigilanza anche sui centri privati. Le indagini continuano anche pressi altri centri di riabilitazione.

LA DENUNCIA
L’amministratore di Villa dei Fiori querela la responsabile della riabilitazione della Asl, dottoressa Gentile: avrebbe fornito al magistrato una relazione non corrispondente al vero che ha determinato la sentenza contro le famiglie.

«L’ordinanza del giudice è basata sui dati inesatti forniti dal dirigente della ASL e noi stiamo per presentare una denuncia”. L’ha dichiarato l’amministratore di Villa dei Fiori Domenico Vuolo.

La denuncia, in effetti, è stata presentata. Le famiglie di cinque bambini e un ragazzo con patologie molto gravi ai quali sono state interrotte le cure si sono rivolte al magistrato. Per quella causa la responsabile della riabilitazione della Asl, dottoressa Gentile, ha presentato una relazione con una serie di informazioni che sono risultate determinanti per la decisione del giudice di respingere il ricorso delle famiglie.

LEGGI-ANCHE-CLICK-RTAlive

Riabilitazione, le funzionarie Asl: «Abbiamo agito secondo legge»

Ma quella relazione, secondo l’amministratore di Villa dei Fiori Domenico Vuolo e l’avvocato Silverio Sica, conteneva informazioni oggettivamente non vere. Da qui la decisione di presentare una querela contro la dottoressa Gentile. Quali sono queste informazioni? La prima riguarda il budget. “La dirigente – si legge nell’esposto – ha dichiarato ufficialmente che Villa dei Fiori, alla data del 31 agosto 2022, avrebbe terminato il budget”.

Fatto questo ritenuto determinante dal giudice che infatti lo richiama nella sentenza. Ma, prosegue la querela, “al contrario di quanto relazionato dalla dirigente, Villa dei Fiori, come si evince dal monitoraggio stesso della Asl, alla data del 31 agosto 2022 presentava un budget residuo di 214.568 euro; aveva, pertanto, ampia disponibilità per proseguire almeno parte delle prestazioni riabilitative”. “In pratica – spiega Vuolo – Villa dei Fiori non aveva affatto terminato il budget. Sono i dati della stessa Asl a dirlo, smentendo quanto sostenuto nella relazione dalla dottoressa Gentile e ripreso dal giudice come motivazione della sentenza”.

“Non solo – prosegue – nella sua relazione la dottoressa Gentile dice al magistrato che i pazienti possono andare senza problemi a curarsi in altre strutture, e ne indica due. Ma anche questo non corrisponde al vero. Innanzitutto quei due centri, come tutti gli altri, hanno una lista di attesa. Lo abbiamo verificato e può farlo chiunque. Figuriamoci che i pazienti in lista di attesa nella Asl sono oltre duemila.

E siccome nessuna autorizzazione può essere data a chi non è in lista di attesa, lo dicono le circolari ufficiali, quei bambini disabili a cui il magistrato ha dato torto dovrebbero mettersi in coda alle liste di attesa del nuovo centro per mesi. Con tanti saluti alla continuità terapeutica di cui hanno assoluto bisogno. Non basta: seppure ci fossero posti liberi, e non ci sono, dovrebbero ricominciare un percorso burocratico infinito, fatto di almeno cinque passaggi.

Passerebbero comunque mesi. Ma ancora non basta: la dottoressa Gentile informa il magistrato che nei piani riabilitativi di quei bambini non c’era indicata alcuna urgenza. Non gli dice però che non poteva esserci perché nel modulo non è previsto che venga indicata. Tanto è vero che la dirigente parla di 10 mila PRI l’anno, ce ne indicasse uno, anche uno solo in cui sia indicata l’urgenza.

Non c’è. E non dice al magistrato neanche che il contratto, all’art. 4 comma 4, prevede la possibilità di rimodulare i tetti di spesa in caso di risparmi su altri centri della ASL, cosa che si sarebbe potuta fare salvando le terapie di quei bambini, ma non è stata fatta”. “Insomma – conclude Vuolo – il giudice ha preso la decisione di respingere la richiesta dei pazienti convinto che il budget fosse superato, e non lo era, che i pazienti potessero andare il giorno dopo a curarsi altrove, e non possono farlo, che non era indicata nessuna urgenza, e non poteva esserlo, perfino che si salvaguardassero i soldi pubblici, e invece non c’è nessun risparmio per la ASL perché ovunque si faccia una terapia costa sempre 44 euro.

Tutte informazioni fornite dalla relazione del dirigente della Asl. Fare la querela ci è sembrato l’unico modo per ristabilire la verità dei fatti. Purtroppo però, nel frattempo, quei cinque bambini e quel ragazzo sono rimasti senza cure. Questo è ciò che non accettiamo, e non accetteremo mai».

LEGGI-ANCHE-CLICK-RTAlive

Cure negate, segnalate all’Ordine dei medici le responsabili Gentile e Rinaldi

IL SILENZIO DELL’ASL
Il settore della Riabilitazione dell’Asl e la stessa Azienda sanitaria locale, sono attaccati da settimane e sono finiti al centro di un clamore mediatico notevole con segnalazioni di suoi funzionari all’ordine dei medici, specie della dirigente Grazia Gentile, dall’Azienda sanitaria locale nessuna comunicazione ufficiale, anche quando il giudice del tribunale di Nocera ha dato ragione alle sue decisioni e a quella della dirigente Grazie Gentile. Perché?

loading ads