La scoperta in fase di controllo da parte dell’Asl. Le prestazioni erano state pagate allo stesso centro di riabilitazione nocerino
Sarà difficile ora giustificare che quelle cure riabilitative erano indispensabile per quattro pazienti nocerini. I quattro erano deceduti, ma all’Asl un centro di riabilitazione sarebbe arrivata la documentazione debitamente firmata dagli ammalati o dai caregiver e avrebbe pagato al centro privato accreditato le prestazioni riabilitative.
In un caso, addirittura, forse dall’aldilà, un anziano deceduto a maggio di quest’anno risulta aver firmato per cure di luglio e agosto. E non era l’unico. Un altro paziente, morto il 30 giugno scorso, quasi nelle ore dei funerali risulta che era in riabilitazione e così per tutto luglio e agosto.
In altri due casi, un paziente è morto a luglio ma risulta aver ricevuto le cure riabilitative pure ad agosto di quest’anno, mentre un altro morto ad agosto non riceveva le prestazioni da luglio, contrariamente a quanto risultava dalla documentazione.
Il Distretto sanitario, come riporta La Città oggi in edicola, ha scoperto che qualcosa non andava incrociando i dati delle morti con quelle delle prestazioni sanitarie pagato al centro riabilitativo convenzionato. Per la firma del defunto non è stato necessario evocarlo per sapere che erano false. Per quelle dei caregiver sono state da loro disconosciute. Quella documentazione era stata trasmessa direttamente dal centro all’Asl e non dai due fisioterapisti che avrebbero eseguito le improbabili cure.
LA RIPERCUSSIONE
Questi soldi sono stati spesi per finte cure e, visto che i soldi sono limitati, i veri ammalati non le hanno ricevuto per carenza di posti liberi o esaurimento dei budget. Sarebbe indispensabile avviare ora una verifica su tutti i destinatari delle prestazioni a domicilio per gli anni precedenti, visto che sono emersi quattro casi solo dal controllo di due mesi quest’anno.