Clan tra vecchi traffici e sorprese, la foto della Dia in provincia di Salerno

Appalti, droga, usura, riciclaggio rapporti tra pubblici amministratori e organizzazioni criminali e tanto altro, suddiviso per territori, Salerno, l’Agro nocerino-sarnese, la Valle dell’Irno, la Costiera amalfitana, la Piana del Sele, il Cilento ed infine il Vallo di Diano

Nella relazione secondo semestre 2021 redatta dalla Dia, la Direzione investigativa antimafia, diretta dal tenente colonnello Vincenzo Ferrara, nella provincia è confermata la presenza di una pluralità di clan ciascuno con un proprio ambito territoriale di influenza e con un largo grado di autonomia sia nelle attività criminali sia nelle alleanze criminali con i clan napoletani e casertani. Forte è la criminalità locale.

GLI APPALTI
Un elemento accomuna diverse realtà, quello degli appalti che sono ancora al centro della preoccupazione della Dia, talvolta per interessi illeciti tra pubblica amministrazione e interessi privati, altre volte per la capacità di insinuarsi della criminalità organizzata, fidando sulla forza economica. La relazione della Dia sottolinea che nel settore degli appalti «si saldano condotte illecite di soggetti mafiosi, amministratori e dipendenti degli Enti che bandiscono le gare».

Il 6 ottobre del 2021, la Guardia di Finanza ha eseguito il sequestro a carico dell’imprenditore pregiudicato Giovanni Citarella di Nocera Inferiore, condannato con sentenza irrevocabile per tentato omicidio, ritenuto vicino agli ambienti di criminalità organizzata, di ben 17 imprese, in svariati settori, alcune aggiudicatarie di commesse pubbliche.

L’11 ottobre 2021, la polizia eseguì 10 misure cautelari per i rapporti tra le cooperative sociali e la politica che ha portato agli arresti Fiorenzo Zoccola e il consigliere regionale Giovanni Savastano, ritenuti responsabili a vario titolo di turbata libertà degli incanti, induzione indebita, associazione per delinquere e, in un caso, di corruzione elettorale. La vicenda pur se non legata alla criminalità organizzata è citata nella relazione della Dia.

LE AREE TERRITORIALI
SALERNO

Il clan D’Agostino viene ancora considerato attivo in città, usura e droga sono i principali affari. I prestiti usurai sono emersi dall’operazione che ha portato agli arresti alcuni imprenditori e professionisti, tra questi il 60enne Luigi Bifulco (considerato contiguo ai D’Agostino). Numerosi arresti e sequestri sono stati eseguiti a Salerno a carico di gruppi criminali minori che gestiscono prevalentemente il mercato degli stupefacenti e risultano composti in qualche caso da pregiudicati scarcerati dopo lunghi periodi di detenzione, ma soprattutto da giovani leve in ascesa. Tra questi c’è l’operazione contro “I guaglioni di via Irno”, un giro di spaccio di droga tra via Alfredo Capone e Calcedonia. Gruppo attivo quello degli Stellato-Iavarone

Il porto. Lo scalo marittimo «sembra aver assunto un rilievo sempre più centrale nei traffici illegali internazionali in quanto “nodo finale” dei trasporti intercontinentali di sostanze stupefacenti e sigarette di contrabbando destinati a tutta l’Europa. Ciò ha trovato riscontro con l’operazione “Captagon” – le 14 tonnellate di anfetamine scoperte nel maggio del 2020, ndr -». Altre indagini hanno documentato le attività di due gruppi criminali operanti tra Toscana, Albania e Svizzera e composti da cittadini italiani e albanesi che si approvvigionavano di ingenti quantitativi di cocaina e hashish provenienti rispettivamente dal Sud America e dal Nord Africa. È stato arrestato un catanese titolare di una società svizzera operante nel trasporto di merci con il quale collaborava uno spedizioniere salernitano.

AGRO NOCERINO TRA DROGA E RICICLAGGIO
Droga e riciclaggio è terra di spaccio e riciclaggio, Scafati, ad esempio, è ritenuta un’importante crocevia per i traffici illeciti tra il Napoletano e il Salernitano specialmente per la droga. Nel comune più popoloso del comprensorio, ci sono anche le mire del clan Cesarano, di Ponte Persica, ai confini tra Pompei e Castellammare di Stabia (clan attivo della droga, nel settore florovivaistico e delle onoranze funebri). Da qui le frizioni con il clan Buonocore-Matrone di Scafati nel traffico di armi, il controllo delle slot machine e le estorsioni ai danni di attività economiche, e con il clan scafatese dei Loreto-Ridosso.

A Pagani c’è ancora l’influsso del clan Fezza – D’Auria Petrosino o di quelle che sono le derivazioni, basta vedere l’operazione Delizia, che recentemente ha visto la condanna in primo grado per aver costituito un’organizzazione criminale dedita al commercio all’ingrosso e al dettaglio di notevoli quantitativi di sostanze stupefacenti prevalentemente cocaina, crack e hashish, in via residuale marijuana, sia nei Comuni dell’Agro nocerino – sarnese sia in numerosi altri.

«Nell’Agro nocerino-sarnese tradizionalmente influenzato dai clan della confinante area vesuviana il radicamento criminale si è rimodulato in più evolute forme d’infiltrazione del tessuto economico-commerciali specie ai fini del riciclaggio – si legge dalla relazione della Dia -. Negli anni si è peraltro registrata una rilevante mutazione della mappa criminale con la scissione delle diverse associazioni in gruppi minori e una conseguente maggiore influenza delle più autorevoli consorterie partenopee e avellinesi».

Un quadro previsto per Angri, Corbara, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani, Roccapiemonte, San Marzano sul Sarno, San Valentino Torio, Sarno e Scafati. A Nocera Inferiore si conferma il clan Mariniello-Pignataro e a Sarno il clan Serino-Graziano-Parlato. A Castel San Giorgio, Siano, Bracigliano e Mercato San Severino opera il clan Cirillo – Desiderio. Ad Angri il gruppo Montella-Chiavazzo. A Sant’Egidio del Monte Albino e Corbara il gruppo Sorrentino-Iannaco.

Citata anche l’operazione di due distinte associazioni criminali radicate nell’Agro nocerino sarnese ritenuti responsabili di frode, contrabbando, autoriciclaggio ed intestazione fittizia di beni. Il 22 luglio 2021, la Guardia di Finanza di Bologna eseguì, nell’ambito dell’operazione “Speed”, il sequestro preventivo di società e beni di lusso a carico degli indagati, ritenuti responsabili di trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e bancarotta fraudolenta.

PIANA DEL SELE
In questa area trovano spazio importanti insediamenti produttivi nel settore agro alimentare «l’asset camorristico fuoriesce dall’aspetto violento e/o militare proprio delle organizzazioni di meno recente operatività per costituire parte integrante del tessuto socio-politico-economico, influenzandolo e determinandolo dal suo interno con una palese difficoltà di inquadrarlo investigativamente e di ricondurlo alla fattispecie incriminatrice di cui all’art. 416-bis c.p.». In questa ottica si è ridimensionata anche la storica contrapposizione tra i Pecoraro-Renna di Battipaglia e i De Feo di Bellizzi.

Nella Piana del Sele ci sono gruppi dediti allo smercio di droga e alle estorsioni. A Battipaglia il clan Pecoraro Renna «vive un momento di particolare fervore operativo attraverso le “nuove leve” i cui compiti prioritari sono al momento quello di acquisire risorse per mantenere le famiglie degli associati in carcere e quello di proseguire negli affari illeciti in cui lo stesso clan è storicamente coinvolto cioè traffico di stupefacenti, estorsioni, riciclaggio al fine di riaffermare la propria leadership criminale nella zona». Ed Eboli ci sono gli eredi dei Maiale.

LA PROSTITUZIONE NELL’AGRO E NELLA PIANA DEL SELE
«In alcune aree quali l’Agro nocerino-sarnese e la Piana del Sele connotate da un’elevata vocazione agricola si registra infine la presenza di gruppi criminali stranieri prevalentemente rumeni, albanesi e magrebini attivi nello sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e nei reati predatori su tutto il territorio della provincia», scrive la Dia.

VALLE DELL’IRNO
A Mercato San Severino si conferma particolarmente «effervescente sotto il profilo degli interessi criminali e delle azioni delittuose ad essi sottese, essendo stato per decenni interessato dalla conflittualità tra i contrapposti clan Cava e Graziano». Lo smercio di sostanze stupefacenti è molto presente e per un debito di droga è stato messo a segno un duplice omicidio a Mercato San Severino (nell’ottobre 2021, condanna ad oltre 12 anni). Opera anche il clan Cirillo – Desiderio di Castel San Giorgio e soprattutto i Genovese di Baronissi.

CAVA DE TIRRENI – COSTIERA AMALFITANA
Nella Costiera Amalfitana in particolare a Vietri Sul Mare estende la sua longa manus il gruppo Apicella mentre a Cava de’ Tirreni esercita la propria influenza il clan Bisogno dedito prevalentemente alle estorsioni, all’usura e al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti in particolare attraverso la propria articolazione Zullo. Il 1° luglio 2021 i carabinieri hanno arrestato un pluripregiudicato già condannato per associazione camorristica in quanto appartenente al clan Bisogno all’esito di un indagine che ne aveva rilevato le condotte usuraie ed estorsive ai danno di un commerciante morto suicida dopo aver subito una sorta di “processo di espropriazione” da parte dell’indagato.

Peraltro nella titolarità delle attività commerciali gestite dalla vittima erano infatti subentrati stretti familiari dell’arrestato i quali sono stati successivamente indagati per intestazione fittizia di beni. Nell’ambito dell’operazione sono stati altresì eseguiti sequestri finalizzati alla confisca di valori mobiliari, aziende e quote societarie nella disponibilità degli indagati

CILENTO
Il Procuratore della Repubblica di Salerno, Giuseppe Borrelli ha posto poi l’accento su alcune criticità nell’attività di contrasto per aree molto sensibili quali il Cilento «…- territorio di reinvestimento di profitti da parte di organizzazioni mafiose di varia natura – derivante dalla inesistenza di informazioni provenienti quel territorio sul quale, inoltre, la distanza chilometrica dalla città di Salerno, rende complesso, se non addirittura impossibile, delegare investigazioni, specie con attività tecniche… la distribuzione delle forze di polizia giudiziaria sul territorio risulta completamente irrazionale. Basti pensare, in proposito, che l’ultimo commissariato di Polizia di Stato è localizzato in Battipaglia ed il successivo a Sapri, ovvero ad una distanza di circa 130 km»

Ad Agropoli la famiglia di nomade dei Marotta è dedita per lo più ai reati di tipo predatorio, all’usura, al traffico di stupefacenti e al riciclaggio. A Capaccio ed Agropoli operano anche i Marandino.

VALLO DI DIANO
È terra di influenza dei Casalesi, ma allunga anche la mala potentina, tarantina e della ‘ndrangheta. Nell’operazione “Febbre oro nero” dell’aprile 2021, la prima su un traffico di idrocarburi, le indagini hanno evidenziato legami con esponenti della criminalità casertana che avevamo avviato una serie di raggiri sul gasolio ad uso agricolo, assieme ai Cicala di Taranto e provincia. Legato sempre a Casalesi l’operazione “Shamar” dell’aprile 2021 contro la dismissione illegale dei rifiuti spesso di liquidi inquinanti.

Con l’operazione “Big Brother” dell’ottobre dello scorso anno fu sgominato un gruppo di pusher attivo tra il Vallo di Diano, in particolare a Sala Consilina, e Satriano di Lucania e Sant’Angelo le Fratte, in provincia di Potenza. La Dia, nella sua relazione semestrale, specifica che era operativa un’associazione dedita agli stupefacenti in particolare marijuana, hashish e cocaina. Le indagini hanno consentito di monitorare l’operatività dell’organizzazione, il suo modus operandi, nonché i canali di approvvigionamento, i luoghi di stoccaggio e le fasi di acquisto e vendita della droga, tutto concentrati in zona.

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