Altri due giudici respingono i ricorsi dei familiari dei pazienti di Villa dei Fiori

Le cure riabilitative possono essere fatto altrove. Ma i giudici di Nocera Inferiore sottolineano un particolare molto importante sulla riabilitazione di questi utenti

Salgono a tre i giudici del tribunale di Nocera Inferiore che hanno respinto i ricorsi dei disabili o dei loro familiari che chiedevano di fare le cure riabilitative a Ville dei Fiori, struttura privata accreditata che ha superato i tetti di spesa.

Insomma, respinti i ricorsi che chiedevano per sette minori, (come in altri sei casi precedentemente, di ordinare all’Asl di concedere l’autorizzazione alla prosecuzione delle prescritte terapie riabilitative presso il centro di riabilitazione Casa di Cura Angrisani – Villa dei Fiori di Nocera Inferiore.

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Contrapposizione Villa dei Fiori – uffici dell’Asl, ora dovrà intervenire la direzione

1° PUNTO
Tre giudici hanno detto che i tetti di spesa che esistono da contratto con ogni centro privato accreditato non possono essere superati e che legittimamente l’Asl Salerno non ha concesso l’autorizzazione ad andare a Villa dei Fiori, fornendo anche un’alternativa, altri centri dove andare.

2° PUNTO
È il punto nuovo che indirettamente sembra rispondere alle critiche sull’abbandono dei pazienti da parte dell’Asl. Per uno dei giudici, i genitori avevano evidenziato che i loro figli erano affetti da gravi disabilità, ma l’Azienda sanitaria di Salerno, da agosto di quest’anno, aveva interrotto la continuità terapeutica a Villa Dei Fiori, «per un presunto e non veritiero superamento del tetto di spesa sanitaria». I ricorrenti hanno sottolineato che si era instaurato un rapporto di fiducia con i medici della casa di cura di Nocera Inferiore e quindi, l’interruzione causava una lesione della tutela della salute, «idoneo a integrare un danno irreparabile».

Il magistrato ritiene l’istanza non degna di essere accolta, perché i familiari dei disabili «non deducono e non forniscono alcuna prova, neppure indiziaria, sulla necessità che il trattamento del disabile debba essere fornito proprio dal centro di riabilitazione Villa dei Fiori, circostanza che, peraltro, non appare neppure connotata da verosimiglianza, non trattandosi di terapie salva-vita». E un altro giudice: «Le patologie invalidanti da cui sono afflitti i ricorrenti richiedono piani terapeutici di lunga durata, finalizzati ad ottenere progressivi miglioramenti per il disabile nell’attività motoria, nella vita di relazione, nell’autonomia del paziente al compimento gli atti quotidiani della vita, nelle sue capacità relazionali e cognitive e nel linguaggio.

Non si tratta di cure salvavita la cui eventuale breve interruzioni possa arrecare danni irreparabili (danni che nella specie non possono neppure essere astrattamente paventati attesa la concreta possibilità terapeutica presso altri centri convenzionati)».

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