Una situazione annosa che attende di essere risolta. Gli scafatesi chiedono giustizia
“Un fiume di acqua e melma, di terriccio e di scarti della lavorazione del pomodoro che si alza come un’onda ad ogni Tir che passa, che entra nelle abitazioni con il suo cattivo odore e lo schifo che rappresenta. È il muro che decine di famiglie a via Nuova San Marzano sono costrette a subire per entrare o uscire di casa ad ogni pioggia, e a volte – in estate, durante il periodo della lavorazione del pomodoro – anche senza eventi atmosferici”.
È quanto denuncia il capogruppo dei democratici e progressisti Michele Grimaldi che tuona: “È successo anche a me di vederlo, lo scorso settembre, mentre ero là per sostenere la protesta dei residenti che volevano bloccare la strada, perché esasperati: con quaranta gradi all’ombra, mentre discutevamo con polizia municipale e carabinieri, dai tombini eruttò questo misto di melma, terriccio e scarti rossi, allagando completamente il manto stradale. Nonostante i lavori, i dragaggi e le promesse, la strada si è di nuovo allagata. Ed è una vergogna insopportabile: per Scafati, per San Marzano, non riuscire ad individuare i colpevoli e punirli”.
E ancora, Grimaldi incalza: “È possibile che nel 2022 ci siano bambini che debbano crescere così? Famiglie chiuse dentro o fuori casa da colate di pioggia e scarti industriali? È tollerabile che in quella zona sempre più persone si ammalino, così come ovunque si è costretti a vivere vicino al Sarno e ai suoi canali? È giusto vivere così? Senza rete fognaria e senza registro tumori, tra strade allagate e prepotenza di chi per profitto inquina le nostre terre, tra puzza di acido che esce dall’acqua e dai tombini, e l’indifferenza complice di chi non fa nulla? No, non è giusto. E dobbiamo provare a reagire, soprattutto per rispetto di chi è costretto a subire sulla propria pelle questa ingiustizia. Reagire: parlandone, denunciando pubblicamente, pretendendo risposte”.
Floriana Longobardi