San Valentino, ingenti danni causati dell’incendio a camion, auto e all’ambiente

Evitato il peggio grazie all’arrivo massiccio di vigili del fuoco e all’aiuto di altri comuni. Cosa è accaduto

E’ di 15 camion e una cinquantina di vetture distrutte, questo il bilancio dello spaventoso incendio scoppiato stamane intorno alle 10.00 in via Curti a San Valentino Torio. Alle 14, grazie all’intervento di numerose squadre e mezzi dei vigili del fuoco provenienti da Sarno, Nocera Inferiore, Mercato San Severino, Salerno e anche dal napoletano e dall’Avellinese, sono terminate le operazioni di spegnimento. È iniziata ora la fase di messa in sicurezza, che durerà fino in tarda serata.

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IL PERICOLO SCAMPATO
La presenza di tanti mezzi, di depositi di carburante e di oli, oltre di bombole ha reso ancor più pericoloso l’incendio. Il sindaco di San Valentino Torio, Michele Strianese, ha ringraziato, oltre i vigili del fuoco, i colleghi primi cittadini di Sarno, San Marzano Sul Sarno, Pagani e Nocera Inferiore per i rinforzi inviati che hanno consentito di gestire la viabilità, mentre tantissimi camion uscivano dall’autoparco per evitare di essere travolti dall’incendio.

LE INDAGINI
Al vaglio dei carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore e dei vigili del fuoco le possibili cause dell’incendio. Le fiamme, stando alle prime indagini effettuate, sarebbero partite da un deposito attiguo all’auto parcheggio Canzanelli di via Curti contiguo a un deposito giudiziario.

I DANNI ALL’AMBIENTE
Si temono, intanto, per le possibili contaminazioni di aria e suolo anche alla luce della nuova ed imminente allerta meteo che a partire da domani mattina porterà molta pioggia. Proprio la pioggia farebbe in modo che gli inquinanti presenti in atmosfera cadrebbero sul suolo. Intanto i sindaci dei comuni di San Valentino Torio, San Marzano sul Sarno e Nocera Inferiore, hanno invitato i cittadini a tenere ben chiuse porte e finestre e a prestare la massima attenzione. Stamane l’allerta è scattata in molti centri dell’Agro e del Vesuviano in quanto l’altissima colonna di fumo nero era visibile in un raggio di 50 chilometri.

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