Incontro in Regione Campania con i sindaci su piano eradicazione brucellosi
Massima disponibilità della Regione Campania a risolvere in modo definitivo il problema dell’infezione da brucellosi che colpisce alcuni allevamenti della provincia di Caserta, e per la completa riqualificazione di un comparto decisivo della nostra regione. I Sindaci delle aree interessate potranno dare un contributo determinante per costruire un clima di fattiva collaborazione e dialogo tra le istituzioni e gli allevatori.
È quanto emerso nel corso della riunione che si è tenuta presso l’Assessorato regionale all’Agricoltura a cui hanno partecipato il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, l’Assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo, il Commissario straordinario all’applicazione del programma di eradicazione della brucellosi Generale Luigi Cortellessa, il sub commissario, Capitano Michele Valentino Chiara, il Direttore del Dipartimento di Prevenzione e sanità pubblica veterinaria, dott. Paolo Sarnelli, il Direttore Generale dell’A.S.L. di Caserta, dott. Amedeo Blasotti e i Sindaci dell’area interessata (Cancello ed Arnone, Carinola, Castel Volturno, Grazzanise e Santa Maria La Fossa)
Nel corso della riunione sono state comunicate le strategie di contrasto finalizzate a eradicare la brucellosi e la tubercolosi bufalina e sono stati illustrati i risultati conseguiti e gli obiettivi di breve termine fra cui:
– il ripopolamento degli allevamenti a seguito di stamping out, che da subito prevede un percorso dedicato e una valutazione delle istanze caso per caso, con l’esecuzione di verifiche sanitarie pubbliche e collegiali atte a constatare l’esistenza dei requisiti di bio-sicurezza, a prescindere dalla distanza minima di 500 metri da allevamenti in cui sono presenti capi positivi alla “BRC” o “TBC”;
– l’abbattimento dei tempi di attesa per ottenere le indennità previste a seguito della macellazione dei capi disposta dalle Autorità Sanitarie Locali, con la creazione di uno sportello unico per la ricezione delle relative istanze in Grazzanise, presso cui gli interessati potranno consegnare, personalmente o a mezzo pec dedicata, la documentazione necessaria;
– la gestione degli effluenti zootecnici provenienti dagli allevamenti risultati infetti da brucellosi o tubercolosi, attraverso il prelievo presso l’azienda, il trasporto in massima sicurezza sanitaria e il trattamento dei reflui presso i biodigestori del territorio, mediante una procedura che garantisce l’inattivazione dei citati agenti patogeni e la produzione di energia;
– uno studio, per finalità statistiche, sui capi risultati infetti da “BRC” o “TBC” avviati alla macellazione, con prelievi ematici e successive analisi a cura dell’I.Z.S. di Teramo.
L’Assessore all’Agricoltura, On. Nicola Caputo, il Direttore del Dipartimento di Prevenzione e sanità pubblica veterinaria, dott. Paolo Sarnelli, il Direttore Generale dell’A.S.L. di Caserta, dott. Amedeo Blasotti, hanno illustrato inoltre, tutti gli aspetti di propria competenza e le attività messe in campo dalla Regione per snellire gli oneri burocratici, agevolare l’informazione in favore degli allevatori e pervenire alla risoluzione delle varie criticità, nel rispetto del quadro normativo vigente.
COS’È LA BRUCELLOSI
La brucellosi è una zoonosi causata da un batterio Gram negativo del genere Brucella che interessa uomini e animali. Il nome “Brucella” deriva dal nome del medico australiano, Sir David Bruce, che lo isolò la prima volta nel 1887 dalla milza di soldati inglesi deceduti.
Le Brucelle che causano malattia negli animali, sono B. abortus, B. melitensis e B. suis. Clinicamente la brucellosi si presenta negli animali con i seguenti sintomi: aborto, ritenzione placentare, orchite e epididimite.
La brucellosi rappresenta una delle infezioni zoonotiche più diffuse a livello mondiale (Pappas et al., 2005; EFSA, 2007; OIE, 2016). E’ considerata anche una malattia professionale in particolare nelle aree in cui la malattia è endemica perchè colpisce principalmente
allevatori
veterinari
dipendenti di mattatoi
macellai
Tuttavia, anche la popolazione comune può infettarsi tramite il consumo di latticini freschi prodotti a partire da latte crudo. In Italia la brucellosi è una malattia a denuncia obbligatoria dal 1934.
Fonte Ministero della Salute