Referendum sull’unificazione delle due Nocera con l’Hyper-voting, scoperta di un nocerino 

Uno studioso di Nocera ha inventato un sistema di voto elettronico rivoluzionario

Le applicazioni di questo innovativo sistema possono essere tante, dalla realizzazione del referendum sull’unificazione delle due Nocera, alle stesse elezioni, sia nazionali e sia locali. Inoltre, il meccanismo supererebbe gli attuali sondaggi. L’Hyper-voting cambierebbe il modo di consultare l’opinione dei cittadini.

Il futuro è più vicino di quanto possa sembrare. L’innovazione digitale, in particolare sulle consultazioni di voto, potrebbe radicalmente cambiare le nostre abitudini. Vincenzo Iovino, ricercatore e cultore della crittografia e cybersecurity ad Aragon Association e all’Università di Salerno, in collaborazione con Ugo Chirico, esperto di identità digitale e intelligenza artificiale e fondatore di Cyberneid, ha scoperto un innovativo sistema di voto elettronico che faciliterà ai cittadini di esprimere opinioni con un valore “legale” senza coinvolgere le autorità.

Dottor Iovino, dov’è la novità della vostra scoperta?
“Esistono diverse soluzioni di voto elettronico, ognuna con i suoi vantaggi e svantaggi. Ma nessuna risponde alla seguente esigenza. Immaginiamo di essere interessati a conoscere l’opinione di un insieme di cittadini su un tema di interesse civico o politico a livello locale. Le autorità, che sia il governo centrale o quelle locali, potrebbero essere addirittura ostili alla organizzazione di questa consultazione. Non mi soffermerò sugli aspetti legali che non mi competono, ma il problema tecnologico principale risiede nello stabilire un “censo”, ossia ottenere prima delle elezioni la lista degli elettori eleggibili abilitati al voto.

Se questo dovesse essere fatto digitalmente, bisognerebbe ottenere dalle autorità centrali (il ministero che rilascia per es. le carte d’identità elettroniche) i cosiddetti certificati digitali degli aventi diritto e questo passaggio non è immediato. Anche se le autorità fossero collaborative, questo avrebbe un costo elevato”.

Il sistema che voi avete ideato permetterebbe ai cittadini di votare senza la collaborazione delle autorità? Dov’è la differenza con i sondaggi di opinione che si effettuano online?
“I sondaggi di opinione online hanno solo un valore indicativo di una tendenza ma non hanno alcun valore legale nel senso che non vi è certezza che le seguenti condizioni siano soddisfatte: chi ha votato non ha votato più di una volta e ha votato solo chi dovrebbe averne “diritto”. Riguardo alla seconda condizione, si immagini un sondaggio di opinione che riguardi la creazione di una infrastruttura in una determinata città.

Si potrebbe voler conoscere l’opinione dei cittadini su quell’opera ma si vuole evitare che votino anche i cittadini di città confinanti, che non pagando le conseguenze immediate della costruzione dell’opera (inquinamento, rumore, etc.) saranno incentivati a spacciarsi per cittadini locali falsando lo scopo del sondaggio. Nel sistema che noi abbiamo ideato si possono stabilire dei criteri, per esempio che chi ha il diritto al voto deve essere residente in una città o in un insieme di città, e solo i voti dei cittadini effettivi di quelle città saranno conteggiati.

Quindi, possiamo dire che ogni voto ha un valore legale perché si ha la prova che a votare è stato un cittadino residente in una delle città previste nei criteri, e non un cittadino qualsiasi. Per realizzare questo usiamo la firma digitale, una sorta di PEC, che ha un valore legale. La novità è che lo facciamo rispettando la segretezza e l’anonimato del voto. Ossia si può conteggiare un voto avendo la certezza che il voto è stato inserito da uno dei cittadini autorizzati al voto ma senza sapere chi sia, una sorta di firma anonima ristretta ai cittadini che soddisfano i requisiti previsti per la votazione”.

Quindi, volendo pensare ad un contesto locale, si potrebbe lanciare una consultazione online per conoscere ad esempio l’opinione dei cittadini di Nocera Superiore e Nocera Inferiore sull’unificazione delle due città e si potrebbe avere la certezza che a votare siano stati solo cittadini effettivi di queste due cittadine?
“Esatto. E la novità è che questo può essere fatto senza coinvolgere le autorità, ne’ Comuni ne’ Governo. Chiunque, una associazione, una testata giornalistica, o anche un politico interessato a conoscere l’opinione dei propri cittadini, potrebbe avviare questa consultazione senza la necessità di coinvolgere alcuna infrastruttura pubblica e ogni cittadino indipendentemente potrebbe usare la propria identità digitale (per es.la carta di identità elettronica) per votare”.

Altri esempi di applicazione del vostro sistema? E perché’ è stato chiamato Hyper-voting?
“Per esempio, si potrebbe avviare una consultazione online riservata a tutti i cittadini italiani che abbiano una età compresa tra i 16 e i 18 anni. Parallelamente ad ogni elezione, un insieme di cittadini o associazioni o movimenti politici potrebbero chiamare i cittadini minorenni non aventi diritto al voto politico, ad esprimersi comunque digitalmente.

Viene da noi chiamato Hyper-voting per analogia alle cosiddette Hyper-structures che sono protocolli eseguiti sulle blockchain che hanno la proprietà di non poter essere fermati (“unstoppable”). Infatti, nell’e-voting tradizionale, il conteggio e/o la decisione su chi siano gli elettori elegibili viene effettuato dalle autorità che quindi, se contrarie al fatto che i cittadini si esprimano su un determinato tema, si rifiuterebbero di collaborare nello svolgimento della votazione digitale, impedendo ai cittadini di realizzare la consultazione.

Nell’hyper-voting nessuna autorità può fermare i cittadini dall’esprimere le proprie idee. Infine, ci tengo a precisare che organizzare una consultazione su una determinata proposizione potrebbe comunque essere illegale e punibile, io mi limito a considerazioni di carattere prettamente tecnologico”.

Il sistema dei due scienziati campani verrà sviluppato nei prossimi mesi, vi terremo aggiornati sugli aspetti ulteriori di questo innovativo sistema di voto.
Giuseppe Colamonaco

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