Ecco cosa accadrà per la rissa al discopub di Castel San Giorgio del primo marzo scorso, con i provvedimenti di “fiducia” per due sedicenni, uno di Roccapiemonte e l’altro di Nocera Inferiore. Il procedimento per i cinque maggiorenni indagati
Sono stati messi alla prova due minorenni coinvolti nella rissa di Carnevale davanti a un discopub a Castel San Giorgio. Due sedicenni, uno di Roccapiemonte e l’altro di Nocera Inferiore, entrambi studenti liceali, erano imputati di tentato omicidio, rissa aggravata e porto di arma bianca, per fatti accaduti il primo marzo di quest’anno, alla fine di una festa di carnevale. Il giudice del tribunale per i minorenni ha messo alla prova i due sedicenni (difesi dagli avvocati Paride Annunziata e Manuel Capuano) e ha revocato qualsiasi misura cautelare a carico dei due giovani.
COSA ACCADRÀ
fra 18 mesi per il 18enne rocchese e 24 mesi per quello di Nocera (che avrebbe sferrato materialmente le coltellate), se la relazione degli assistenti sul percorso rieducativo saranno positivi, i reati loro imputati saranno dichiarati estinti. In questo caso, è come se nulla fosse accaduto o quasi. In corso, invece, il processo per i cinque maggiorenni, tra i 18 e i 20 anni, che avrebbero partecipato alla rissa.
LA NOTTE IN CUI SI SFIORÒ LA TRAGEDIA
Nella notte tra lunedì 28 febbraio e martedì primo marzo scorso, centinaia di giovani festeggiavano il Carnevale in un discopub di Castel San Giorgio. Un commento a una ragazzina diede vita a uno scontro verbale, con appuntamento tra due fazioni all’esterno del locale. Poco dopo le tre di notte, le prime battute, qualche spintone e alla fine spuntò un coltello. Ad avere la peggio due ragazzi, di 18 e 20 anni, rispettivamente di Castel San Giorgio e di Mercato San Severino. Alla vista del sangue, molti dei presenti scapparono via. Un 18enne di Castel San Giorgio si accasciò al suolo, a causa dei colpi all’addome e alle spalle, con la perforazione di un polmone. L’altro ferito, invece, fu ferito ad una mano.
LE INDAGINI
I carabinieri della Compagnia dei carabinieri di Mercato San Severino, agli ordini del maggiore Carlo Santarpia, visionando una serie di video individuarono i responsabili dell’aggressione.
Fabio Falcone