Celebrati oggi pomeriggio i funerali dell’ex procuratore Domenico Romano. Le dichiarazioni di colleghi, avvocati e non solo
Una partecipazione commossa per il funerale di un galantuomo che ha segnato un pezzo della storia civile dell’Agro nocerino. Celebrata questo pomeriggio la cerimonia funebre per Domenico Romano, insigne magistrato di Nocera, a capo della procura nocerina nei primi dieci anni del Duemila.
Tante persone comuni, oltre a tante autorità, hanno voluto testimoniare il loro affetto al magistrato che in tanti, in segno di rispetto chiamavano don Mimì Romano. Un appellativo che si dava alle persone di grande riguardo e di statura morale non comune, come l’ex procuratore di Nocera Inferiore era stato. In tanti hanno testimoniato nella chiesa di Santa Maria al Presepe il loro affetto alla moglie, stimata insegnante, alle figlie e agli altri familiari.
Tra i presenti, il procuratore generale di Salerno, Leonida Primicerio, e i magistrati Roberto Lenza e Domenico Diograzia. Il sindaco di Nocera Inferiore, Paolo De Maio, ha ricordato cosa ha rappresentato per la comunità nocerina Domenico Romano, per la sua umanità e nel contempo la statura morale. Don Ciro Galise, che ha presieduto la celebrazione, ha sottolineato anche la religiosità del procuratore Romano. Un breve corteo ha accompagnato la bara con la toga sopra. Sarà seppellito al cimitero di Nocera Inferiore.
LA STIMA
«È morto un galantuomo», è stato il commento tra i tanti presenti. Deceduto a 87 anni nella sua abitazione in seguito a un malore, Domenico Romano, in pensione da oltre 10 anni, non era stato dimenticato come accade a tanti che occupano posti di potere. Magistrato di grande preparazione e umanità, avvocati, colleghi e la gente comune nutrono grande stima nei suoi confronti.
Fu definito il “mite don Mimì” per il suo carattere di uomo solito a rifuggire dai riflettori, dalla voce sempre bassa, ma che ha dimostrato in ogni occasione grande coraggio e preparazione attraverso gli atti del suo ufficio. Da pretore a giovane sostituto procuratore una carriera arrivata a ricoprire il ruolo di avvocato generale presso la Procura Generale di Salerno, per chiudere la carriera a capo della Procura della repubblica nella sua città.
Era uomo mite, ma efficaci erano i suoi atti, investigatore raffinato, anche nella rilettura dei processi per poterli riaprire pur in presenza di una sentenza divenuta irrevocabile. A Nocera seppe lottare contro la criminalità organizzata e comune con un impegno al di sopra dell’immaginabile, in un ufficio giudiziario carente di uomini e mezzi, purtroppo il destino fin dall’inizio degli uffici giudiziari nocerini.
E seppe soprattutto con grande maestria coordinare una giovane squadra di pubblici ministeri, il più anziano dei quali aveva meno di dieci anni di servizio in magistratura. Così arrivarono decine e decine di operazioni contro una criminalità che dopo la battuta d’arresto dei primi anni Novanta aveva rialzato la testa.
Fu il periodo in cui Nocera si tenevano anche più di una conferenza stampa la settimana, tanto erano le inchieste arrivate a termine. Fu a fianco dei pm anche quando era necessario chiarire le competenze e i rapporti con altri uffici giudiziari non erano sempre facili.
IL RICORDO DEI MAGISTRATI
AMEDEO SESSA
«Ricordo quegli anni con grande affetto e la stima per il lavoro svolto sotto la sua direzione di magistrato e di grande esperienza», ha ricordato il sostituto procuratore generale Amedeo Sessa, che fu il più anziano dei suoi sostenuti.
GIANCARLO RUSSO
Giancarlo Russo, alla Dda di Salerno, sostituto procuratore per anni a Nocera: «Una profonda tristezza per la scomparsa del caro Procuratore Romano , il cui tratto di galantuomo e mite uomo al servizio della istituzione Giustizia io, come altri sostituti, ho potuto ammirare e prendere da esempio, nei lunghi anni trascorsi sotto la sua saggia guida alla Procura di Nocera, cui era , come me, profondamente legato. Quanto di tale levatura morale , professionale ed umana , gioverebbe alla Magistratura dei giorni nostri!».
ROBERTO LENZA
Roberto Lenza, uno dei giovani magistrati nei primi anni Duemila e attuale sostituto anziano alla procura di Nocera: «Fu procuratore capace di stipulare, consigliare e dare grande spazio ai noi sostituti, con grandi risultati investigativi raggiunti».
GIUSEPPE CACCIAPUOTI
Giuseppe Cacciapuoti, attuale Direttore Generale presso il Dipartimento dì giustizia minorile e di comunità al Ministero della Giustizia, giovane sostituto procuratore negli anni di Romano a capo della procura a Nocera: «La sua figura rimarrà per sempre legata agli anni trascorsi alla Procura di Nocera inferiore, anni difficili ma straordinariamente intensi, in cui ho potuto apprezzarne le doti di equilibrio, il rigore morale, mai disgiunto da una straordinaria umanità e da una grande capacità di ascolto. Lo ricordo sempre sereno, pronto a sostenere le ragioni del suo ufficio e dei colleghi. È stato per me un modello di magistrato il cui esempio mi ha sempre indicato la strada da seguire. Conservo indelebili nella memoria i tanti momenti trascorsi insieme che sono stati per me fonte continua di arricchimento umano e professionale».
L’AVVOCATURA
GUIDO CASALINO
«Ci ha lasciato un fedele servitore dello Stato, un uomo integerrimo che nel corso della sua lunga e brillante carriera professionale ha avuto con gli Avvocati sempre rapporti cordiali e improntati al reciproco rispetto, seppur nella diversità del ruoli svolti», – ha detto il presidente dell’ordine degli avvocati di Nocera Inferiore, Guido Casalino -.
ANIELLO COSIMATO
Storico preside dell’ordine degli avvocati di Nocera Inferiore, attualmente componente del Cnf, l’avvocato Aniello Cosimatk del procuratore Romano ha detto: «Magistrato di grandissima levatura e, prima di tutto, un galantuomo, sempre rispettoso della funzione difensiva e degli avvocati.Costituiva un sicuro punto di riferimento per i magistrati più giovani».