Giorgia Meloni: «L’Italia ha scelto noi e non la tradiremo»

I numeri (proiezioni aggiornati ore 4) dei seggi e le percentuali dei voti con qualche sorpresa. Intanto nel Pd inizia la resa dei conti di fronte agli errori. La situazione in Azione. La stampa estera

«I dati sono ancora non definitivi ma mi pare che da quello che emerge dalle prime proiezioni si possa dire che dagli italiani in queste elezioni politiche è arrivata una indicazione chiara». Così la leader di Fdi Giorgia Meloni commentando i risultati delle elezioni politiche. «Se si vuole far parte della storia si deve capire la responsabilità che si ha nei confronti di decine di milioni di italiani e noi non li tradiremo. Se saremo chiamati a governare questa nazione lo faremo per tutti».

SENATO
Secondo le PROIEZIONI del Consorzio Opinio Italia per Rai per il Senato relative a coalizioni e principali liste non coalizzate – copertura campione 63,0% alle 02:40.
Centrodestra 43,4%,
Centrosinistra 26,45%
Movimento 5 stelle 16,2%,
Azione-Italia viva al 7,5%
(ex campo largo 42,7% + Azione Italia Viva 50,8%)
Italexit è al 2,0%, altre al 4,5.

SEGGI
Fratelli d’Italia tra 66-72,
Partito democratico tra 32-38,
Lega tra 29-35,
Movimento 5 stelle tra 19-25,
Forza Italia 16-22,
Azione-Italia viva 7-11,
Alleanza Verdi e Sinistra 5-9,
Noi moderati 0-4,
+Europa 0-2,
altre forze 3-5.

CAMERA DEI DEPUTATI
Prima proiezione di Consorzio Opinio Italia per Rai, ore 2.40, con una copertura del campione del 23%, a
Centrodestra 42,9%
Centrosinistra 26,6%
Movimento 5 Stelle 16,3%
Azione-Italia Viva 7,6%
(ex campo largo 42,9% + Azione Italia Viva 50,6%)
Altre 4,6%.

SEGGI
FDI 115-127 SEGGI,
PD 60-74,
LEGA 58-72
Fi 45-55 seggi,
M5s 40-54,
AZIONE ITALIA VIVA 15-25
Alleanza Verdi e Sinistra 10-16,
Noi Moderati 6-10,
+Europa 2-12, altre 1-3.

LA RESA DEI CONTI
Il campo largo (centrosinistra più Movimento cinque stelle) avrebbe preso intorno al 43%m quanto il centrodestra e probabilmente avrebbe vinto un numero eguale se non superiore di collegi rispetto alla coalizione guidata dalla Meloni.

Il campo largo era stato inossidabile punto di partenza fino alla sfiducia al Governo Draghi, poi, il suo massimo propugnatore, Enrico Letta, ha chiuso le porte, probabilmente credendo in una percentuale per la sua coalizione base del 28% più del 12% di Calenda. E invece, sordo anche agli inviti di Verdi e sinistra, i suoi maggiori alleati, ha detto no ai pentastellati, firmando la sconfitta, indebolendo proprio il partito e dando sempre più un’identità l M5S che ne ha approfittato per raggiungerlo quasi.

Ora nel Pd si comincia a chiedere sempre con maggiore insistenza un congresso che potrebbe avere l’unico cambiamento con la candidatura forte del presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ma trovare una sintesi non sarà facile e non si esclude anche una scissione. Azione è chiamato a gestire un risultato che è praticamente simile a quella di Forza Italia e la Lega, una prova di maturità basata su qualche si e non sui tanti no se vuole creare un movimento alternativo al centrodestra. Centrodestra che, va ricordato, è ben lontano dal 5=5, mentre è più vicino il campo largo più Azione al 50%, come aveva anticipato RTAlive.

COSÌ LA STAMPA ESTERA
giornali-esteri-giorgia-meloni-RTAlive
1-giornali-esteri-giorgia-meloni-RTAlive

loading ads