Espulso ancora una volta dalla Turchia il professor Giuseppe Acconcia

Il docente universitario e giornalista di Roccapiemonte non gradito dal regime di Erdogan: è un difensore dei diritti civili e politici

“In Turchia Giuseppe Acconcia non deve entrare”. Il docente di Sociologia politica dell’Università di Padova, originario di Roccapiemonte, è stato nuovamente espulso dal paese anatolico. Era arrivato all’aeroporto di Smirne per partecipare ad un convegno sui diritti civili e politici, ma la polizia lo ha bloccato.

«Al controllo dei documenti all’aeroporto – racconta il professore Acconcia – mi hanno messo in una stanza e poi mi hanno detto che dovevo essere espulso e prendere il primo aereo per l’Europa a causa dell’espulsione che mi avevano ordinato nel 2017. Ho detto loro che erano passati i cinque anni previsti dal decreto e quindi il provvedimento non era più valido, ma i poliziotti mi hanno risposto che se volevo rimanere in Turchia dovevo subire un processo e nel frattempo rimanere ospite dello Stato turco in quella stanza non so per quanto tempo». Neanche l’avvocato turco del docente ha potuto fare nulla e delle autorità consolari italiane non si è avuta traccia, nonostante fossero state interessate.

«In pratica – afferma il docente universitario originario di Roccapiemonte – sono di fatto bandito dalla Turchia senza limiti di tempo per avere difeso il diritto alla esistenza di un popolo».
Acconcia, giornalista esperto in questioni mediorientali, si è occupato di Iran e di Primavera araba, fu arrestato a piazza Taharir al Cairo per la sua attività giornalistica. «Erdogan si è ricavato il ruolo di mediatore nelle trattative tra Russia e Ucraina e quindi nessuno stato occidentale protesta per il mancato rispetto dei diritti civili in Turchia».

loading ads