Dagli Usa tornano in Italia quattro affreschi rubati ad Ercolano e Paestum

Scoperta una rete internazionale di trafficanti di opere d’arte

Sono oltre 400 i reperti archeologici che, in meno di otto mesi, sono stati riconsegnati dagli Stati Uniti ai Paesi di appartenenza, Italia compresa. E per la precisione, anche la Campania. Qui, grazie alle tre diverse riconsegne (la rima nel dicembre scorso, l’ultima il 6 settembre scorso, ndr), sono tornate a casa opere dall’inestimabile valore. Tra questi reperti di ingente valore ci sono alcuni affreschi, uno di Ercolano e tre di Paestum ed un moneta antica.

L’ERCOLE
L’affresco di Ercolano, raffigurante Ercole bambino che strangola un serpente, era stata rubata nel 1995 ed era finita in un accorato appello del sindaco ercolanese che sperava di vederla, in tempi brevi, nuovamente esposta al pubblico.

LE DONNE IN LUTTO
Ci sono anche tre affreschi del quarto secolo a.C. rubati da Paestum tra quelli da restituire all’Italia: raffigurano scene di donne in lutto.

LA MONETA
In Campania arriverà anche, una moneta d’oro con la testa di Nerone rubata nel 1977 nel Museo Archeologico di Napoli.

IL RITORNO A CASA
Il generale Roberto Riccardi, comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, presente alle tre riconsegne tenutesi presso il District Attorney’s Office di New York, ha sottolineato la costante e fruttuosa collaborazione con le Autorità americane che in meno di un anno ha consentito il recupero di oltre 400 opere. In particolare. La prima nel dicembre scorso.

Circa 200 reperti archeologici, tra vasi dipinti, busti in marmo, sculturine in ceramica e anche l’antica statua romana transitata per la collezione di Kim Kardashian, tornarono in Italia. Il valore complessivo fu di circa 10milioni di dollari. La seconda restituzione si è avuta a luglio scorso con 142 opere d’arte stimate circa 14milioni di dollari. L’ultima il 6 settembre scorso: 58 opere valutate 21milioni di dollari; di queste 27 (21 italiane) sequestrate nel Metropolitan Museum Of Art di New York.

LA RETE DI TRAFFICANTI DI OPERE D’ARTE
Un traffico così importante ha bisogno di una rete che va dal furto fino al recapito nei Paesi stranieri, spesso tramite triangolazione con terzi Stati. I carabinieri quella rete l’hanno individuata: ha base in Svizzera, coinvolge tre italiani con forti collegamenti nella Grande Mela.

Una posizione di rilievo la riveste Gianfranco Becchina, già noto alle forze dell’ordine, un noto mercante d’arte siciliano proprietario di una galleria in Svizzera. Con lui anche Giacomo Medici (avrebbe avuto un ruolo importante nella sparizione e trasferimento della testa di Athena), Pasquale Camera ed Edoardo Almagia. L’attività dei carabinieri continua con indagini in tutto il mondo.
Da New York, Rosa Coppola

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