Aumentano i nuovi poveri anche nel Salernitano: sono molti di più del 2021

Circa 10mila poveri solo nel capoluogo. Il numero avanza

Ufficialmente un salernitano su 13 è povero, ma di fatto sarebbero almeno il doppio. I numeri, infatti, non tengono conto delle famiglie dei separati e di tanti professionisti che hanno un Isee superiore ai 6.000 euro.

Quest’anno solo circa 3.000 famiglie hanno chiesto i buoni spesa Covid al Comune di Salerno, per un totale di 10.000 persone assistite i cui nuclei familiari hanno un reddito Isee inferiore ai 6.000 euro l’anno: un cittadino ogni 13 residenti a Salerno è in questa condizione di povertà. Un dato che in proporzione è costante in quasi tutta la provincia di Salerno.

Da questa soglia, quindi, sono escluse tante famiglie che rappresentano quelle medie che risiedono in città. Un insegnante di prima nomina ha uno stipendio di meno di 1.500 euro al mese, un dipendente comunale di fascia C più o meno lo stesso, un operaio scende anche al di sotto dei 1.400 euro al mese. Poi ci sono le famiglie con due stipendi, arrivando a oltre i 2.500 euro mensili, ma semmai con un mutuo di mille euro da pagare per la casa. Con questi stipendi in molti da settembre saranno costretti a rivolgersi agli enti assistenziali nei prossimi mesi.

Con l’incremento delle bollette di luce e gas e gli altri servizi, come la Tari, o il telefono la spesa annua di utenza e servizi si aggira intorno ai 5.000 e i 6.000 euro a famiglia, tra 400 e i 500 euro mensili. Un fitto medio va sui 500-600 euro al mese per un trilocale o oltre mille per un mutuo. Insomma, per chi non ha un appartamento di proprietà, dovrà sopravvivere con 300 euro mensili, con i quali pagare da mangiare, da vestire e le eventuali spese per un’auto.

I conti non quadrano e ormai tutti le richieste di diminuire questo inverno la temperatura del riscaldamento di un paio di gradi a causa delle conseguenze della guerra Russo-Ucraina sembrano superflui: in tanti terranno spente la caldaia di casa per evitare totalmente di consumare il gas.

La povertà nascosta. Don Marco Russo che presiede “Salerno carità Onlus”, per anni a capo della Caritas diocesana, da lungo tempo è impegnato nell’aiuto alle famiglie con diversi progetti. «Il numero dei poveri non può essere solo ed esclusivamente limitata a coloro che hanno un Isee al di sotto dei 6.000 euro l’anno – specifica don Marco -. Avene uno da 6.500-7.000 certamente non garantisce di vivere bene.

I dati dei poveri andrebbero aumentati notevolmente e bisogna ricordare che sono basati solo su chi ufficialmente fa domanda per avere un aiuto. Molti per pudore non lo fanno. La nuova povertà va cercata, spesso può essere anche temporanea, ad esempio per una spesa improvvisa e non avere qualcuno che ti sostenga significa aprire le porte alla disperazione e al mondo dello usura».

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