Arancia meccanica in versione familiare: all’uomo, dopo morto tagliata perfino una gamba
La moglie, anche lei di Salerno, ne aveva denunciato la scomparsa da Giffoni Valle Piana e invece avevano fatto a pezzi il panettiere che lavorava a Giffoni Sei Casali. Fermati la donna e due figli di cui uno 15enne.
Immagini agghiaccianti riprese dal servizio di videosorveglianza della loro abitazione a Curticelle, frazione di Giffoni Valle Piana. La madre e due figli, di cui uno minorenne, accoltellano il padre e gli tagliano una gamba, alla presenza di un altro figlio 11enne. Poi la denuncia di scomparsa del panettiere, il 30 luglio scorso da parte della moglie, i trucchi per evitare di far emergere le prove dell’assassinio e la scoperta. Vittima il panettiere di Salerno Ciro Palmieri, che lavorava a Giffoni Sei Casali, da tempo trasferitosi con la 44enne moglie Monica Milite, anche lei salernitana, a Curticelle, frazione montana di Giffoni Valle Piana.
La coppia ha avito quattro figli, tra i quali il 18enne Massimiliano Palmieri, il 15enne P.A.A., un 11enne e un altro, più 23enne che non viveva più con loro. La procura di Salerno e quella dei minorenni hanno fermato quali indiziati di delitto Milite, Massimiliano Palmieri e il 15enne P.A.A. per i reati di omicidio volontario aggravato anche dalla crudeltà dell’azione nonché di occultamento di cadavere, sulla base delle indagini dei carabinieri di Giffoni Valle Piana e della compagnia di Battipaglia.
IL FATTO
Il 30 luglio scorso, Milite aveva denunciato la scomparsa del marito Ciro Palmieri. La descrizione dell’accaduto da parte della donna aveva, da subito, ingenerato il sospetto nei carabinieri che la ricostruzione della scomparsa non corrispondesse a quanto realmente verificatosi e pertanto sono state delegate specifiche attività investigative tra cui il sequestro del Dvr (registratore) dell’impianto di videosorveglianza dell’abitazione asservito da diverse telecamere interne, nonostante a prima vista le riprese riferite alle giornate del 29 e 30 luglio, risultassero già sovrascritte.
IL TENTATIVO DI OCCULTARE LE PROVE
Nominato un consulente tecnico per il tentativo di recupero le originarie immagini registrate dalle videocamere proprio il 29 e il 30 luglio scorso, l’operazione è andata a buon fine. Le telecamere, infatti, avevano ripreso una lite familiare, con la moglie e i due figli poi fermato che hanno aggredito Ciro Palmieri, anche con più coltelli e proseguita con l’accoltellamento reiterato della vittima, pure mentre questi inerte era a terra. Il tutto sotto lo sguardo sbigottito ed attonito di un altro figlio dell’età di undici anni.
UNA RABBIA OMICIDA SENZA FRENI, PRIMA L’ACCOLTELLAMENTO POI L’AMPUTAZIONE DI UNA GAMBA
La vis omicida non cessava neanche dopo il decesso del Palmieri, sottolineano le due procure: le immagini hanno ripreso i familiari della vittima amputargli una gamba, metterle all’interno di una busta di plastica e portarla via verso ignota destinazione.
IL RITROVAMENTO DEL CADAVERE
All’atto del fermo gli indagati hanno indicato il luogo dove avevano gettato il cadavere e precisamente in un dirupo impervio delle vicine montagne di Giffoni Valle Piana. In corso le attività di recupero del corpo con l’ausilio dei Vigili del Fuoco e del Soccorso Alpino e pare che in queste ore sia stato già rintracciato.