All’ospedale di Pagani, tumore operato con tecnica laparoscopica 3d

Nuovo intervento di Massimiliano Fabozzi, direttore della chirurgia oncologica all’ “Andrea Tortora”

Primo intervento di chirurgia laparoscopica in 3d in provincia di Salerno, una tecnica innovativa che pone il polo oncologico di Pagani all’avanguardia in Italia. Ad eseguirlo Massimiliano Fabozzi (nella foto), direttore della chirurgia oncologica dell’ “Andrea Tortora” di Pagani, con la sua equipe.

La paziente, ultraottantenne residente nell’Agro nocerino, era affetta da un tumore del retto che ha richiesto una resezione ultrabassa dell’area interessata dalla patologia. Un intervento chirurgico assai complesso non solo per l’asportazione della parte malata, ma anche per preservare quanto più è possibile la funzionalità genitourinaria e consentire quindi alla paziente un rapido recupero nella fase post operatoria, per poi condurre una vita normale successivamente.

Grazie alla colonna laparoscopica in 3d di recente acquisizione, il primario Fabozzi e la sua equipe possono vedere la parte oggetto dell’intervento in tre dimensioni, riuscendo a visualizzare aree grandi alcuni micron e di poter operare con una precisione estrema. Una soluzione che nell’intervento a “cielo aperto”, ossia quella dove il chirurgo vede direttamente la parte da operare, o con la laparoscopia classica si riesce a garantire.

Chi assiste alla seduta operatoria sembra di trovarsi quasi all’interno di un videogioco, nella realtà virtuale, dove l’equipe indossa dei particolari occhiali e ha di fronte uno maxi schermo per intervenire con precisione millimetrica, anzi ancora di più. La precisione garantisce risultati eccezionale, come in questo caso, la preservazione della funzionalità genitourinaria della paziente ultraottantenne.

Questa tecnologia consente di asportare completamente la parte da eliminare, con una precisione a livello di micron (un millesimo di millimetro). Un intervento che, grazie alla visione in tre dimensioni consente di applicare una tecnica di preservazione di tutte le strutture nervose e vascolari delle strutture nobili, non solo in chirurgia rettale ma in generale in tutta quella addominale e toracica. In laparoscopia classica, infatti, nonostante gli ingrandimenti, alcuni dettagli della parte oggetto di intervento non sono visibili, mentre, con la visione in tre dimensioni, risultano chiare. Un ulteriore miglioramento di una tecnica che già aveva assicurato risultati eccellenti.

Tutto questo si traduce in un miglior confort del paziente che avrà minori disturbi e rischi di complicanze nella fase postoperatoria. Con un rapido recupero e una dimissione precoce. Una tecnologia che riesce ad arrivare a interventi senza dolore per il paziente.

«Sono molto contento della tecnologia che ci ha fornito la nostra direzione strategica, che testimonia l’impegno nel voler far crescere il polo oncologico – ha affermato il primari Fabozzi -. Ringrazio i miei collaboratori, medici, infermieri e tutto il personale che partecipano alla crescita del progetto».

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