Il caso sottoposto alla nostra redazione
È riuscito ad effettuare il suo esame, ma è stata una vera e propria odissea. Un esame di gastroenterologia diventa per un disabile nocerino una corsa ad ostacoli: dalla prenotazione al ritiro del referto. Ad accompagnare la persona con disabilità Laura, nome di fantasia, che mette a confronto la sanità del sud con quella del nord (dove lei vive). La donna fa alcune considerazioni in premessa e poi descrive quanto accaduto.
“Non so quando le cose siano iniziate ad andar male, quando il pubblico ha iniziato a percorrere binari di efficienza e raziocinio diversi dal privato. – scrive al nostro indirizzo email – So che non sono una manager ma ho una buona capacità analitica e di problem solving, lavoro da sempre nel privato e mi sono bastate poche ore nel sistema sanitario campano per confermare non solo che pubblico e privato non vanno alla stessa velocità ma che Lombardia (mia regione adottiva) e Campania viaggiano su binari diversi, treni alta velocità contro regionali.
Eppure le tasse sono le stesse, anzi, in Campania sono di gran lunga più alte che in Lombardia. E così ti basta affacciarti ad una banale prenotazione di gastro e colonscopia per avere la lucidità di 100 cose che non funzionano e basterebbe poco a sistemare per rendere la vita degli operatori e dei cittadini meno un inferno. Pronti per l’odissea?”
Di seguito il racconto di Laura. Abbiamo cercato di mantenere l’originale, il più possibile, per meglio far comprendere ciò che è successo.
PRENOTAZIONE ESAMI
Esiste un sistema prenotazioni online in Campania eppure certi esami li puoi prenotare solo al telefono. Chiami, trovi operatori spesso sgarbati e approssimativi, ti comunicano che no, non puoi prenotare né sapere disponibilità presso l’ospedale cittadino perché… Boh, hanno sistemi di prenotazione diversa. Dunque?
Prima prenoti sulla prima disponibilità nonostante l’urgenza (15gg) a Nocera, poi chiami l’ospedale di Salerno e per prenotare devi disdire Nocera online, poi ti dicono che la disponibilità’ a Salerno è molto dopo Nocera dunque richiami e riprenoti a Nocera. Nel mentre hai perso 2 ore e la tua pazienza è allo stremo mentre mantieni i nervi saldi.
NOCERA – GIORNO DEGLI ESAMI, ARRIVO
Accompagni un disabile, non c’è un ingresso segnalato, cerchi di capire dove andare, ti spiegano che dato che il disabile è accompagnato devi portarlo dentro, scaricarlo, uscire fuori con l’auto, parcheggiare da qualche parte dato che il parcheggio è pieno e poi rientrare a piedi e fare lo stesso quando lo vai a riprendere. Del resto il disabile si porta da solo con la sedia a rotelle dentro, veste, prepara, tranquillizza… No? E tu sei wonder woman e hai il dono di volare con ali ai piedi con 35 gradi fuori.
SEDIA A ROTELLE
Lasci il disabile seduto su una panchina mentre cerchi una sedia a rotelle in accettazione. Del resto si svolgono esami di ogni tipo per qualsiasi tipo di persona, come potrebbe non esserci?
E invece non c’è, è al pronto soccorso dall’altra parte dell’edificio, l’amministrazione quando gli comunichi l’assurdità fa spallucce, e dopo km e ricerche e attese riesci a trovare le sedie, chiedi come mai non ci siano e un infermiere ti risponde in dialetto “vabbè il disabile dovrebbe già averla la sedia” al che rispondi candidamente “ma lo sa che esistono decine di tipi di invalidità anche non permanenti che richiedono solo in determinati casi l’uso di una sedia per percorrere km? Donne incinta, anziani, persone con traumi ossei che vengono qui per accertamenti necessari…” cala la testa.
ACCETTAZIONE
Per fortuna il ticket è stato pagato online perché in accettazione c’è un bel cartello che campeggia tipo stazione bus senegalese: POS non funzionante. Facile no? Vai li per pagare 100 euro di ticket e non hai i contanti? Cazzi tua. E poi chissene frega che per legge alcune cose anche ai fini di detrazione vanno pagate con carta.
ATTESA DELLA VISITA
Porti il disabile a fare la visita ma ahimè c’è oltre 1 ora di ritardo perché c’è un solo medico che fa sia visite che esami, la macchina sterilizzatrice si era rotta e in sala d attesa ci sono 35 gradi perché l’aria condizionata non funziona e tu sei li seduto ad attendere mentre dinanzi a te transitano carrelli pieni di immondizia che passano serenamente per i reparti e non attraverso corridoi appositi (mica è indecente e poco igienico soprattutto in epoca covid? naaa).
IGIENE COVID E NORMATIVA
Dopo 1 ora di attesa il disabile nonché tu dovete andare nel bagno. Il bagno dei disabili è chiuso, l’addetto in accettazione fa spallucce. Vai nel bagno delle donne, per fortuna la sedia passa. Conosci i tuoi polli e infatti non ti meravigli che non ci sia né carta né sapone né copriwater né asciugamani ad aria, per fortuna lo sapevi che sarebbe andata così e ti sei portata dietro un pacco di fazzoletti, tovagliette umide sterilizzanti e pulisci la tazza prima che il disabile si appoggi nonché le mani dopo. Tutto questo in Gastroenterologia ovvero gente che caga per via delle purghe preventive da fare pre-esame. Benissimo!
FINE DI UNA ODISSEA
Chiedi se potrai ritirare referto online e il povero unico medico ti dice “qua non abbiamo manco il tempo per piangere, figuriamoci l’online” e dunque dopo 20 giorni dovrai tornare infrasettimanale in un arco di 2 ore a farti km e km solo per poter ritirare un pezzo di carta, alla faccia dello smart semplificazione e tutto ciò a cui sei abituata. Lasci il parcheggio e vai a riprendere la carta d’identità all’ingresso auto. Si arrabbiano perché non hai rispettato quanto ti avevano detto, non sei uscita e rientrata e riuscita e rientrata. Gli spieghi a quel punto in maniera secca che hai avuto altri due problemini, sorridono e vai via.
CONCLUSIONI
Conclusioni? Traetele voi. Io sono stanca. Se avessi fatto la metà di queste cose nella mia azienda mi avrebbero licenziato e i vertici aziendali sarebbero stati crocifissi dai loro vertici. Però non siamo nel privato e non siamo neanche al nord… Va così e tutti accettano.