Cava, in carcere l’ex vicesindaco Polichetti: dovrà scontare una pena di cinque anni

Nelle scorse ore il trasferimento nel penitenziario di Melfi, dopo la condanna per scambio elettorale politico mafioso con il clan Zullo. Le accuse e la difesa del politico

Scambio elettorale politico mafioso, in carcere Enrico Polichetti (nella foto di copertina). Da ieri, l’ex vicesindaco di Cava de’ Tirreni sconterà cinque anni di reclusione nel carcere di Melfi, dopo che la sentenza era diventata definitiva con la pronuncia della Cassazione del 17 giugno scorso. L’ex vicesindaco (difeso dall’avvocato Marco Salerno) si è sempre detto innocente e in primo grado era stato assolto. In Appello, la sentenza era stata ribaltata e per la punta del Pd metelliano è arrivata la conferma della Cassazione.
Un cambio di giudizio basato anche sulle dichiarazioni del collaboratore di giustizia, Giovanni Sorrentino, che ha sostenuto che Polichetti si fosse messo in contatto con il clan di Dante Zullo, tra i principali operanti a Cava de’ tirreni, per organizzare la festa della Pizza a Cava nel 2016. Inoltre era stato accusato di aver ricevuto sostegno elettorale per le elezioni comunali del 2015.
La Cassazione aveva condannato anche a 24 anni e 10 mesi Dante Zullo, a 15 anni e sei mesi Gerarldine Zullo, 14 anni Vincenzo Porpora, 14 anni Antonio Santoriello, 10 anni e sei mesi Antonio Di Marino, 10 anni e quattro mesi Carlo Lamberti, 10 anni e due mesi Carmela Lamberti, 10 anni Vincenzo Zullo, sei anni e sei mesi Domenico Caputano e tre anni e sette mesi Mario Caputano.

«MAI STRETTO RAPPORTI CON ZULLO»
IL POST SU FACEBOOK DEL 25 GIUGNO SCORSO

Polichetti, su Facebook, il 25 giugno scorso, ha scritto: «Ci tenevo a scusarmi con i tanti amici che mi hanno cercato in questi giorni ma non hanno avuto risposta.
La sentenza di conferma di condanna emessa dalla cassazione mi ha lasciato senza fiato, mi è crollato il mondo addosso, non me l’aspettavo….
Dopo la drammatica odissea giudiziaria che la vita mi ha riservato, speravo davvero che, con la cassazione potevo finalmente ripartire e mettermi tutto alle spalle. Ma non è stato cosi. il mio calvario non è terminato.
Sono in attesa di decreto di esecuzione della pena, e sono pronto ad accettarlo senza se e senza ma, con forza, determinazione e coraggio per percorrere la strada che mi attende.
Questo non mi vietera’ di continuare nel rispetto delle istituzioni a lottare senza sosta, con ogni mezzo giuridico a mia disposizione per dimostrare la mia innocenza. Ho già dato mandato ai miei legali di percorrere qualsiasi strada percorribile.
Posso gridare con forza, nonostante la pronuncia della Corte, di non aver mai stretto alcun patto o accordo elettorale con Zullo Dante.
Vorrei approfittare per ringraziare tutti coloro che, in questi momenti difficili, hanno dimostrato affetto e considerazione nei miei confronti, non facendomi mai mancare il loro prezioso calore umano. Continuate con la vostra vicinanza e presenza, non con le vostre parole perché questa è la vera forza…
vi voglio bene, sono sicuro che prima o poi uscira’ fuori la verità….un abbraccio forte…»

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