Servizio idrico, Roccapiemonte dovrà consegnare la rete entro fine settembre

Doccia fredda per la cittadina dell’Agro enclave dell’acqua pubblica

La cittadina dell’Agro nocerino – sarnese dovrà consegnare la rete idrica al gestore unico entro il 30 settembre.

A dirlo il presidente Luca Mascolo dell’Ente idrico campano: “Entro il 30 settembre dovrà trasferire il servizio alla Gori. Lo dice la legge, non io”. Passaggio emerso durante una intervista relativa alla gestione autonoma del servizio idrico di 5 comuni campani: Avella, Baiano, Serino, Solofra e Sperone. Il comitato esecutivo dell’eic, per tali comuni, doveva deliberare entro il 30 giugno e lo ha fatto ieri pomeriggio.

Ma perché queste 5 città possono gestire il servizio idrico in modo autonomo?
È sempre la legge a dirlo, precisamente la 152 del 2006, comma 147, tipologia b: “le gestioni del servizio idrico in forma autonoma esistenti, nei comuni che presentano contestualmente le seguenti caratteristiche: approvvigionamento idrico da fonti qualitativamente pregiate; sorgenti ricadenti in parchi naturali o aree naturali protette ovvero in siti individuati come beni paesaggistici ai sensi del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42; utilizzo efficiente della risorsa e tutela del corpo idrico. Ai fini della salvaguardia delle gestioni in forma autonoma di cui alla lettera b), l’ente di governo d’ambito territorialmente competente provvede all’accertamento dell’esistenza dei predetti requisiti”.

Esiste, inoltre, un’altra casistica, la tipologia a: “le gestioni del servizio idrico in forma autonoma nei comuni montani con popolazione inferiore a 1.000 abitanti già istituite ai sensi del comma 5 dell’articolo 148”. In sintesi, Roccapiemonte non rientra in nessuna delle categorie citate, quindi dovrà passare al gestore unico, cioè la Gori.
Giuseppe Colamonaco

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